Razzismo, Abodi: “Nello sport non devono esserci equivoci” – askanews.it

Razzismo, Abodi: “Nello sport non devono esserci equivoci”

Roma, 2 feb. (askanews) – “Nei luoghi in cui si celebra lo sport non ci devono essere equivoci, non ci devono essere distrazioni, ci vuole una presenza costante che responsabilizzi individualmente e collettivamente”. A dirlo, dopo un incontro avuto oggi con la Comunita’ Ebraica di Roma, a fianco della sua presidente Ruth Dureghello, e’ stato il ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi. “Conosco l’impegno del Coni, della Federcalcio in particolare, della Lega – ha detto Abodi – ma cercheremo di farlo uniti, perche’ su queste tematiche non si immaginino disarticolazioni e agende separate. E anche i club dovranno necessariamente uniformarsi. Ma mi auguro che non sia un obbligo, che sia una scelta volontaria, sincera, sentita, profonda e definitiva”. “E’ evidente – ha proseguito – che tutto questo si collega anche al tema della scuola e quindi dell’istruzione, quindi sara’ molto importante presidiare il presente e creare i presupposti nel percorso scolastico di una sensibilita’ che permanga nel tempo nonostante le difficolta’ e le intemperie alle quali siamo sottoposti; viviamo tempi di guerra e a volte c’e’ guerra nell’animo delle persone che va ben oltre il conflitto bellico e noi dobbiamo cercare di intervenire per disinnescare questo rischio che viviamo anche noi, pur apparentemente in condizioni di pace”.
Feb 2, 2023
Incontro con Comunita’ Ebraica a Roma: “Serve presenza costante” Roma, 2 feb. (askanews) – “Nei luoghi in cui si celebra lo sport non ci devono essere equivoci, non ci devono essere distrazioni, ci vuole una presenza costante che responsabilizzi individualmente e collettivamente”. A dirlo, dopo un incontro avuto oggi con la Comunita’ Ebraica di Roma, a fianco della sua presidente Ruth Dureghello, e’ stato il ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi.

“Conosco l’impegno del Coni, della Federcalcio in particolare, della Lega – ha detto Abodi – ma cercheremo di farlo uniti, perche’ su queste tematiche non si immaginino disarticolazioni e agende separate. E anche i club dovranno necessariamente uniformarsi. Ma mi auguro che non sia un obbligo, che sia una scelta volontaria, sincera, sentita, profonda e definitiva”.

“E’ evidente – ha proseguito – che tutto questo si collega anche al tema della scuola e quindi dell’istruzione, quindi sara’ molto importante presidiare il presente e creare i presupposti nel percorso scolastico di una sensibilita’ che permanga nel tempo nonostante le difficolta’ e le intemperie alle quali siamo sottoposti; viviamo tempi di guerra e a volte c’e’ guerra nell’animo delle persone che va ben oltre il conflitto bellico e noi dobbiamo cercare di intervenire per disinnescare questo rischio che viviamo anche noi, pur apparentemente in condizioni di pace”.