Ex Ilva, Turco (M5S): Dl impianti strategici pessimo – askanews.it

Ex Ilva, Turco (M5S): Dl impianti strategici pessimo

Roma, 26 gen. (askanews) – “Sull’ex Ilva di Taranto, mentre l’esecutivo Meloni sta riuscendo nell’impresa impossibile di scontentare azienda, sindacati, indotto e cittadini, ribadiamo la nostra totale contrarieta’ al Dl Impianti Strategici, confermata a piu’ riprese in Parlamento cosi’ come nelle diverse amministrazioni territoriali con i nostri eletti”. Cosi’ in una nota il senatore tarantino Mario Turco, vicepresidente M5s. “In particolare, il ripristino del cosiddetto scudo penale, cosi’ come lo spostamento della competenza processuale a Roma, e’ uno sfregio – afferma l’esponente stellato – all’intera comunita’ di Taranto, un oltraggio al duro lavoro della magistratura e all’intera citta’ dopo aver pagato tanto in termini di salute e danni all’ambiente. Sbagliato, poi, e’ aver tolto il vincolo del dissequestro degli impianti e della destinazione a realizzare nuovi impianti ecosostenibili, quale condizione imprenscindibile per utilizzare le ingenti risorse, che vorrei ricordare sono risorse derivanti dai sequestri penali e posti a risarcimento dei cittadini di Taranto. Pesano inoltre l’assenza di tutele sanitarie e ambientali, dato che non si contempla alcuna valutazione preventiva dell’impatto degli inquinanti industriali, come l’introduzione della VIIAS, e non si interviene per revisionare i limiti degli inquinanti, di cui al decreto legge 155/2010, cosi’ come raccomandato dall’OMS”. A giudizio del senatore del M5S “tutto questo dimostra ancora una volta la mancanza di visione e di prospettiva da parte del governo Meloni e del ministro Urso, il quale nell’ultima riunione ha proposto persino un accordo di programma che prevede la continuita’ delle produzioni a carbone, la costruzione di un rigassificatore e la riapertura del vecchio cementificio a Taranto. Si vuole cosi’ costruire una vera bomba ecologica, con la piena legittimazione di continuare a produrre danni alla salute e all’ambiente nella totale impunita’. A questo si aggiungono anche falle abnormi nell’iter parlamentare di discussione del decreto legge: tra le tante audizioni richieste dal Movimento 5 stelle c’era quella della Procura di Taranto, che non era stata convocata. Per rimediare alla sua assenza abbiamo richiesta la sua importante convocazione su un tema cosi’ importante e complesso. Taranto – conclude Turco – non puo’ permettersi di guardare indietro e di avere ambiguita’ a livello territoriale”.
Gen 26, 2023

Chiesta audizione Procura Taranto

Roma, 26 gen. (askanews) – “Sull’ex Ilva di Taranto, mentre l’esecutivo Meloni sta riuscendo nell’impresa impossibile di scontentare azienda, sindacati, indotto e cittadini, ribadiamo la nostra totale contrarieta’ al Dl Impianti Strategici, confermata a piu’ riprese in Parlamento cosi’ come nelle diverse amministrazioni territoriali con i nostri eletti”. Cosi’ in una nota il senatore tarantino Mario Turco, vicepresidente M5s.

“In particolare, il ripristino del cosiddetto scudo penale, cosi’ come lo spostamento della competenza processuale a Roma, e’ uno sfregio – afferma l’esponente stellato – all’intera comunita’ di Taranto, un oltraggio al duro lavoro della magistratura e all’intera citta’ dopo aver pagato tanto in termini di salute e danni all’ambiente. Sbagliato, poi, e’ aver tolto il vincolo del dissequestro degli impianti e della destinazione a realizzare nuovi impianti ecosostenibili, quale condizione imprenscindibile per utilizzare le ingenti risorse, che vorrei ricordare sono risorse derivanti dai sequestri penali e posti a risarcimento dei cittadini di Taranto. Pesano inoltre l’assenza di tutele sanitarie e ambientali, dato che non si contempla alcuna valutazione preventiva dell’impatto degli inquinanti industriali, come l’introduzione della VIIAS, e non si interviene per revisionare i limiti degli inquinanti, di cui al decreto legge 155/2010, cosi’ come raccomandato dall’OMS”.

A giudizio del senatore del M5S “tutto questo dimostra ancora una volta la mancanza di visione e di prospettiva da parte del governo Meloni e del ministro Urso, il quale nell’ultima riunione ha proposto persino un accordo di programma che prevede la continuita’ delle produzioni a carbone, la costruzione di un rigassificatore e la riapertura del vecchio cementificio a Taranto. Si vuole cosi’ costruire una vera bomba ecologica, con la piena legittimazione di continuare a produrre danni alla salute e all’ambiente nella totale impunita’. A questo si aggiungono anche falle abnormi nell’iter parlamentare di discussione del decreto legge: tra le tante audizioni richieste dal Movimento 5 stelle c’era quella della Procura di Taranto, che non era stata convocata. Per rimediare alla sua assenza abbiamo richiesta la sua importante convocazione su un tema cosi’ importante e complesso. Taranto – conclude Turco – non puo’ permettersi di guardare indietro e di avere ambiguita’ a livello territoriale”.