Ex Ilva, Toti: a Genova aree in disuso vadano a chi dà più lavoro – askanews.it

Ex Ilva, Toti: a Genova aree in disuso vadano a chi dà più lavoro

Genova, 24 gen. (askanews) – “Quello che interessa a noi e’ far lavorare dei liguri. Non e’ in tutta franchezza una guerra tra logistica e acciaio. Chi dara’ piu’ lavoro, occupazione, chi costruira’ un piano credibile assumendo nuovi lavoratori avra’ tutto il sostegno delle istituzioni. Speriamo tutti e siamo tutti convinti che l’acciaio sia strategico per il Paese ma dopo averlo detto, annunciato, proclamato e difeso, questo deve accadere”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, parlando del futuro delle aree inutilizzate dello stabilimento ex Ilva di Genova, a margine della commemorazione per il 44esimo anniversario dell’assassinio di Guido Rossa. “E’ evidente – ha sottolineato Toti – che se a questo stabilimento arrivera’ l’acciaio necessario per tornare a crescere come occupazione, saremo tutti qui a sostenerlo. Se questo stabilimento, grazie alla produzione di Taranto, avra’ modo di tornare a produrre milioni di tonnellate, avra’ bisogno di tutte le aree e tornera’ ad avere migliaia di dipendenti e nessuno sara’ certamente qui con il metro in mano a misurare aree che questo stabilimento occupa, anzi io auspicherei che questo sito industriale possa addirittura ampliarsi, se desse lavoro occupazione e ricchezza”. “Questo stabilimento – ha aggiunto il governatore ligure – e’ un pezzo importante della storia industriale di questo Paese. Tutti noi speriamo che il piano industriale presentato da Acciaierie d’Italia a Roma possa dare gli sbocchi che vorremmo, cioe’ un ritorno alla crescita dell’occupazione, un futuro di lungo periodo e un piano industriale ampio e articolato, che passa dalla riaccensione dell’altoforno cinque di Taranto, da un recupero di produzione e da una trasformazione in senso ambientale, che pero’ richiedera’ anni. Da Taranto deve partire la produzione che qua viene finalizzata”. “Se ripartira’ Taranto – ha concluso Toti – questo stabilimento certamente fara’ la sua parte. Se invece questo stabilimento continuera’ ad occupare circa 800 persone in un clima di totale incertezza o di consolidato ridimensionamento della produzione e quindi dell’occupazione, mi sembra evidente che le istituzioni locali, Comune e Regione, abbiano il dovere di riutilizzare gli spazi che potrebbero essere liberati per creare occupazione sostitutiva di quella che non viene creata dallo sviluppo dell’acciaio”.
Gen 24, 2023

“A noi interessa occupazione, non guerra tra acciaio e logistica”

Genova, 24 gen. (askanews) – “Quello che interessa a noi e’ far lavorare dei liguri. Non e’ in tutta franchezza una guerra tra logistica e acciaio. Chi dara’ piu’ lavoro, occupazione, chi costruira’ un piano credibile assumendo nuovi lavoratori avra’ tutto il sostegno delle istituzioni. Speriamo tutti e siamo tutti convinti che l’acciaio sia strategico per il Paese ma dopo averlo detto, annunciato, proclamato e difeso, questo deve accadere”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, parlando del futuro delle aree inutilizzate dello stabilimento ex Ilva di Genova, a margine della commemorazione per il 44esimo anniversario dell’assassinio di Guido Rossa.

“E’ evidente – ha sottolineato Toti – che se a questo stabilimento arrivera’ l’acciaio necessario per tornare a crescere come occupazione, saremo tutti qui a sostenerlo. Se questo stabilimento, grazie alla produzione di Taranto, avra’ modo di tornare a produrre milioni di tonnellate, avra’ bisogno di tutte le aree e tornera’ ad avere migliaia di dipendenti e nessuno sara’ certamente qui con il metro in mano a misurare aree che questo stabilimento occupa, anzi io auspicherei che questo sito industriale possa addirittura ampliarsi, se desse lavoro occupazione e ricchezza”.

“Questo stabilimento – ha aggiunto il governatore ligure – e’ un pezzo importante della storia industriale di questo Paese. Tutti noi speriamo che il piano industriale presentato da Acciaierie d’Italia a Roma possa dare gli sbocchi che vorremmo, cioe’ un ritorno alla crescita dell’occupazione, un futuro di lungo periodo e un piano industriale ampio e articolato, che passa dalla riaccensione dell’altoforno cinque di Taranto, da un recupero di produzione e da una trasformazione in senso ambientale, che pero’ richiedera’ anni. Da Taranto deve partire la produzione che qua viene finalizzata”.

“Se ripartira’ Taranto – ha concluso Toti – questo stabilimento certamente fara’ la sua parte. Se invece questo stabilimento continuera’ ad occupare circa 800 persone in un clima di totale incertezza o di consolidato ridimensionamento della produzione e quindi dell’occupazione, mi sembra evidente che le istituzioni locali, Comune e Regione, abbiano il dovere di riutilizzare gli spazi che potrebbero essere liberati per creare occupazione sostitutiva di quella che non viene creata dallo sviluppo dell’acciaio”.