I Paesi che sostengono Kiev a Ramstein. Zelensky: le parole non sostituiscono i cannoni – askanews.it

I Paesi che sostengono Kiev a Ramstein. Zelensky: le parole non sostituiscono i cannoni

Roma, 20 gen. (askanews) – I ministri della Difesa e i vertici militari dei circa 50 Paesi che forniscono armi all’Ucraina sono riuniti nella base di Ramstein, in Germania, per discutere sui prossimi aiuti a Kiev. Una riunione, quella del cosiddetto Gruppo di Contatto per la difesa dell’Ucraina (a cui partecipa anche il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto), presieduta dal capo del Pentagono Lloyd Austin, che gia’ ieri e’ stato ricevuto a Berlino dal nuovo omologo tedesco, Boris Pistorius. Sul tavolo uno degli obiettivi principali e’ chiaro a tutti: convincere la Germania a cedere a Kiev i suoi carri armati Leopard 2, considerati al momento lo strumento militare piu’ adatto per respingere l’attuale offensiva russa e un eventuale attacco su larga scala in primavera. “Non e’ questo il momento di rallentare”, lo ha detto il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ai delegati riuniti alla base aerea di Ramstein, in Germania. “E’ il momento di andare piu’ a fondo”, ha detto, “Il popolo ucraino ci sta guardando. Il Cremlino ci sta guardando e la storia ci sta guardando. Quindi non molleremo e non vacilleremo nella nostra determinazione ad aiutare l’Ucraina a difendersi dall’aggressione imperiale della Russia”. Intanto, un dettaglio particolarmente significativo e’ trapelato nelle ultime ore: il direttore della Cia William Burns – come ha riportato il Washington Post – ha incontrato in gran segreto a Kiev alla fine della scorsa settimana il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, al quale ha comunicato quali siano le aspettative per le prossime mosse militari della Russia. E il presidente Volodymyr Zelensky, intervenuto da remoto alla riunione di Ramstein ha sottolineato: “Non posso mettere parole al posto dei cannoni che servono contro l’artiglieria russa”. “Posso ringraziarvi centinaia di volte (per il vostro aiuto finora) e sara’ assolutamente giusto ed equo dato tutto cio’ che abbiamo gia’ fatto”, ha detto Zelensky, “Ma centinaia di ringraziamenti non sono centinaia di carri armati. Tutti noi possiamo usare migliaia di parole per discussioni, ma non posso mettere parole al posto dei cannoni che servono contro l’artiglieria russa o al posto di quei missili antiaerei che servivano per proteggere le persone da attacchi aerei russi”. “E sono veramente grato a tutti voi per le armi che avete fornito: ogni unita’ aiuta a salvare la nostra gente dal terrore”, ha aggiuto, “ma il tempo rimane un’arma russa. Dobbiamo accelerare”. elensky ha concluso il suo discorso alla conferenza con un appello alla prossima assemblea di Ramstein per fornire missili a lungo raggio e aerei da combattimento F16. Entrambi rappresenterebbero un passo in avanti rispetto agli attuali aiuti militari inviati. Le donazioni di missili sono state finora limitate a munizioni che non possono arrivare abbastanza lontano da colpire obiettivi russi. Fco/Int14
Gen 20, 2023

Il segretario della Difesa Usa Austin: non e’ il momento di rallentare

Roma, 20 gen. (askanews) – I ministri della Difesa e i vertici militari dei circa 50 Paesi che forniscono armi all’Ucraina sono riuniti nella base di Ramstein, in Germania, per discutere sui prossimi aiuti a Kiev. Una riunione, quella del cosiddetto Gruppo di Contatto per la difesa dell’Ucraina (a cui partecipa anche il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto), presieduta dal capo del Pentagono Lloyd Austin, che gia’ ieri e’ stato ricevuto a Berlino dal nuovo omologo tedesco, Boris Pistorius. Sul tavolo uno degli obiettivi principali e’ chiaro a tutti: convincere la Germania a cedere a Kiev i suoi carri armati Leopard 2, considerati al momento lo strumento militare piu’ adatto per respingere l’attuale offensiva russa e un eventuale attacco su larga scala in primavera.

“Non e’ questo il momento di rallentare”, lo ha detto il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ai delegati riuniti alla base aerea di Ramstein, in Germania.

“E’ il momento di andare piu’ a fondo”, ha detto, “Il popolo ucraino ci sta guardando. Il Cremlino ci sta guardando e la storia ci sta guardando. Quindi non molleremo e non vacilleremo nella nostra determinazione ad aiutare l’Ucraina a difendersi dall’aggressione imperiale della Russia”.

Intanto, un dettaglio particolarmente significativo e’ trapelato nelle ultime ore: il direttore della Cia William Burns – come ha riportato il Washington Post – ha incontrato in gran segreto a Kiev alla fine della scorsa settimana il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, al quale ha comunicato quali siano le aspettative per le prossime mosse militari della Russia.

E il presidente Volodymyr Zelensky, intervenuto da remoto alla riunione di Ramstein ha sottolineato: “Non posso mettere parole al posto dei cannoni che servono contro l’artiglieria russa”.

“Posso ringraziarvi centinaia di volte (per il vostro aiuto finora) e sara’ assolutamente giusto ed equo dato tutto cio’ che abbiamo gia’ fatto”, ha detto Zelensky, “Ma centinaia di ringraziamenti non sono centinaia di carri armati. Tutti noi possiamo usare migliaia di parole per discussioni, ma non posso mettere parole al posto dei cannoni che servono contro l’artiglieria russa o al posto di quei missili antiaerei che servivano per proteggere le persone da attacchi aerei russi”.

“E sono veramente grato a tutti voi per le armi che avete fornito: ogni unita’ aiuta a salvare la nostra gente dal terrore”, ha aggiuto, “ma il tempo rimane un’arma russa. Dobbiamo accelerare”. elensky ha concluso il suo discorso alla conferenza con un appello alla prossima assemblea di Ramstein per fornire missili a lungo raggio e aerei da combattimento F16.

Entrambi rappresenterebbero un passo in avanti rispetto agli attuali aiuti militari inviati. Le donazioni di missili sono state finora limitate a munizioni che non possono arrivare abbastanza lontano da colpire obiettivi russi.

Fco/Int14