Il governatore della Sicilia: la Regione non è impermeabile – askanews.it

Il governatore della Sicilia: la Regione non è impermeabile

Roma, 19 gen. (askanews) – “Il messaggio che passa e’ che non esistono latitanti a vita”: lo afferma Renato Schifani, governatore della Sicilia, in un’intervista a Repubblica. E che oggi, all’indomani dell’arresto di Matteo Messina Denaro, punta il dito su una Cosa nostra diversa dal passato, che si infiltra nei flussi finanziari e nelle pubbliche amministrazioni: “Sarebbe da ipocriti garantire che la mia sia impermeabile ma stiamo lavorando per questo”, sottolinea Schifani. Ma quanto e’ cambiata davvero la Sicilia? Cosa significa ad esempio l’influenza di Cuffaro e Dell’Utri sulle ultime elezioni? “Nulla puo’ impedire di far politica a condannati che hanno espiato la loro pena”, risponde il governatore. “Assicurare che qualsiasi sistema di pubblica amministrazione sia impermeabile alla mafia sarebbe un gesto di ipocrisia”, precisa Schifani. “Per quanto mi riguarda, un paio di mesi fa ho fatto un atto di indirizzo in cui ho sollecitato la velocizzazione della rotazione dei funzionari per evitare pericolo di incrostazioni. Non ho trovato grandi resistenze, anche i sindacati si sono resi conto della bonta’ della norma”. Ci sono condannati per mafia, come Cuffaro e Dell’Utri, che hanno appoggiato candidati di centrodestra sia alle Comunali che alle Regionali in Sicilia. “Se ci sono condannati che hanno espiato la loro pena, peraltro ancora interdetti dalla possibilita’ di essere candidati, nulla puo’ impedire loro di fare politica”, spiega il governatore della Sicilia. “Poi, se si dovesse scoprire che questi soggetti continuano tutt’oggi a delinquere, sarebbe cosa diversa. Ma non mi sembra che ne’ Cuffaro ne’ Dell’Utri rientrino in questa categoria”. Coa/Int13
Gen 19, 2023

Schifani: “Cuffaro e Dell’Utri possono fare politica”

Roma, 19 gen. (askanews) – “Il messaggio che passa e’ che non esistono latitanti a vita”: lo afferma Renato Schifani, governatore della Sicilia, in un’intervista a Repubblica. E che oggi, all’indomani dell’arresto di Matteo Messina Denaro, punta il dito su una Cosa nostra diversa dal passato, che si infiltra nei flussi finanziari e nelle pubbliche amministrazioni: “Sarebbe da ipocriti garantire che la mia sia impermeabile ma stiamo lavorando per questo”, sottolinea Schifani. Ma quanto e’ cambiata davvero la Sicilia? Cosa significa ad esempio l’influenza di Cuffaro e Dell’Utri sulle ultime elezioni? “Nulla puo’ impedire di far politica a condannati che hanno espiato la loro pena”, risponde il governatore.

“Assicurare che qualsiasi sistema di pubblica amministrazione sia impermeabile alla mafia sarebbe un gesto di ipocrisia”, precisa Schifani. “Per quanto mi riguarda, un paio di mesi fa ho fatto un atto di indirizzo in cui ho sollecitato la velocizzazione della rotazione dei funzionari per evitare pericolo di incrostazioni. Non ho trovato grandi resistenze, anche i sindacati si sono resi conto della bonta’ della norma”.

Ci sono condannati per mafia, come Cuffaro e Dell’Utri, che hanno appoggiato candidati di centrodestra sia alle Comunali che alle Regionali in Sicilia. “Se ci sono condannati che hanno espiato la loro pena, peraltro ancora interdetti dalla possibilita’ di essere candidati, nulla puo’ impedire loro di fare politica”, spiega il governatore della Sicilia. “Poi, se si dovesse scoprire che questi soggetti continuano tutt’oggi a delinquere, sarebbe cosa diversa. Ma non mi sembra che ne’ Cuffaro ne’ Dell’Utri rientrino in questa categoria”.

Coa/Int13