Von der Leyen ha annunciato un nuovo Piano industriale europeo per il Green Deal – askanews.it

Von der Leyen ha annunciato un nuovo Piano industriale europeo per il Green Deal

Bruxelles, 17 gen. (askanews) – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato oggi, durante il suo discorso al World Economic Forum di Davos, un nuovo Piano industriale europeo per il Green Deal, che sara’ incentrato su nuovo pacchetto legislativo chiamato “NetZer Industry Act”, complementare a un’altra iniziativa prevista entro marzo, il “Critical Raw Materials Act”, che riguardera’ la riduzione della dipendenza dell’Ue, soprattutto dalla Cina, per le materie prime essenziali alla transizione verde e digitale. L’iniziativa prevede anche che siano investiti nuovi fondi Ue per sostenere la “clean tech transition”, oltre alla semplificazione delle norme sugli aiuti di Stato che saranno consentiti per sostenere i settori industriali strategici per la transizione. “Noi europei abbiamo un piano: un Piano industriale per il Green Deal. Il nostro piano per rendere l’Europa la patria della tecnologia pulita e dell’l’innovazione industriale sulla strada dell’azzeramento netto delle emissioni”, ha detto von der Leyen. “Il nostro Piano industriale per il Green Deal – ha spiegato – coprira’ quattro pilastri chiave: il contesto normativo, il finanziamento, le competenze e il commercio”. Il primo pilastro dovra’ “creare un ambiente normativo che permetta la crescita rapida e la creazione di condizioni favorevoli per i settori cruciali per raggiungere lo zero netto delle emissioni, come l’eolico, le pompe di calore, il solare, l’idrogeno pulito, l’accumulo di energia e altro, per i quali la domanda e’ sostenuta dai nostri piani ‘NextGenerationEU’ e ‘RePowerEU'”. A questo scopo, ha annunciato ancora von der Leyen, “presenteremo un nuovo ‘NetZero Industry Act’, che seguira’ lo stesso modello del nostro ‘Chips Act’ (il regolamento Ue sui semiconduttori, ndr). Il nuovo ‘Net-Zero Industry Act’ individuera’ obiettivi chiari per le tecnologie pulite europee per il 2030. Lo scopo sara’ di concentrare gli investimenti sui progetti strategici lungo tutta la catena di approvvigionamento”. “Vedremo in particolare – ha proseguito von der Leyen – come semplificare e accelerare le autorizzazioni per i nuovi siti di produzione ‘clean tech’. E parallelamente al ‘Net-Zero Industry Act’, rifletteremo su come randere piu’ rapida l’elaborazione dei ‘Progetti importanti di comune interesse europeo’ (Ipcei, ndr) nel settore delle tecnologie pulite”, in modo che sia “piu’ facile da finanziare e di piu’ facile accesso per le piccole imprese e per tutti gli Stati membri”. “Il ‘Net-Zero Industry Act’ andra’ di pari passo con il ‘Critical Raw Materials Act”, il pacchetto sulle materie prime essenziali che era gia’ stato annunciato a settembre dalla presidente della Commissione e che sara’ proposto a marzo. Ad esempio, “per le terre rare, che sono vitali per la produzione di tecnologie chiave per l’energia eolica, lo stoccaggio dell’idrogeno o le batterie, l’Europa e’ dipendente oggi al 98% da un solo paese: la Cina. Oppure, se si guarda al litio, con solo tre paesi che rappresentano oltre il 90% della produzione, l’intera catena di approvvigionamento e’ diventata incredibilmente ristretta”. “Questo – ha rilevato von der Leyen – ha spinto verso l’alto i prezzi e sta minacciando la nostra competitivita’. Quindi, dobbiamo migliorare la raffinazione, la lavorazione e il riciclaggio delle materie prime qui in Europa. E parallelamente lavoreremo con i nostri partner commerciali per a cooperare sull’approvvigionamento, la produzione e la lavorazione” delle materie prime “per superare la situazione di monopolio esistente. Per fare questo, possiamo costruire un ‘Club delle materie prime essenziali’ lavorando con partner che la pensano al nostro stesso modo, dagli Stati Uniti all’Ucraina, per rafforzare collettivamente le catene di approvvigionamento e la diversificazione”, uscendo dalla dipendenza da singoli fornitori. “Il secondo pilastro del Piano industriale per il Green Deal – ha aggiunto la presidente della Commissione – aumentera’ gli investimenti e i finanziamenti per la produzione delle tecnologie pulite. Per mantenere l’attrattiva dell’industria europea – ha sottolineato -, e’ necessario essere competitivi con l’offerta e gli incentivi attualmente disponibili al di fuori dell’Ue”. “Per questo – ha spiegato von der Leyen – proporremo un adeguamento temporaneo delle nostre norme sugli aiuti di Stato per renderle piu’ semplici e piu’ rapide, con calcoli piu’ facili, procedure piu’ semplici, approvazioni accelerate. Ad esempio, con semplici modelli di agevolazioni fiscali, o con aiuti mirati per gli impianti di produzione in catene di valore strategiche per le tecnologie pulita, per contrastare i rischi di delocalizzazione derivanti da sussidi esteri”. “Ma sappiamo anche – ha aggiunto la presidente della Commissione – che gli aiuti di Stato saranno una soluzione limitata, che solo pochi Stati membri potranno utilizzare. Per evitare effeti di frammentazione sul mercato unico e sostenere la transizione verso tecnologie pulite nell’insieme dell’Unione – ha avvertito von der Leyen -, dobbiamo anche intensificare i finanziamenti dell’Ue”. “A medio termine – ha annunciato -, prepareremo un Fondo di sovranita’ europea nell’ambito della revisione di mezzo percorso del nostro bilancio, entro la fine dell’anno. Cio’ fornira’ una soluzione strutturale per potenziare le risorse disponibili per la ricerca, l’innovazione e i progetti industriali strategici fondamentali al raggiungimento dell’azzeramento netto delle emissioni”. “Ma poiche’ cio’ richiedera’ del tempo, esamineremo una soluzione ponte per fornire un supporto rapido e mirato dove e’ piu’ necessario”. E per questo supporto finanziario piu’ a breve termine, “stiamo attualmente lavorando alacremente a una valutazione dei bisogni”. Loc/Int14
Gen 17, 2023

Nuovo pacchetto legislativo “NetZero Industry Act” e nuovi fondi

Bruxelles, 17 gen. (askanews) – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato oggi, durante il suo discorso al World Economic Forum di Davos, un nuovo Piano industriale europeo per il Green Deal, che sara’ incentrato su nuovo pacchetto legislativo chiamato “NetZer Industry Act”, complementare a un’altra iniziativa prevista entro marzo, il “Critical Raw Materials Act”, che riguardera’ la riduzione della dipendenza dell’Ue, soprattutto dalla Cina, per le materie prime essenziali alla transizione verde e digitale.

L’iniziativa prevede anche che siano investiti nuovi fondi Ue per sostenere la “clean tech transition”, oltre alla semplificazione delle norme sugli aiuti di Stato che saranno consentiti per sostenere i settori industriali strategici per la transizione.

“Noi europei abbiamo un piano: un Piano industriale per il Green Deal. Il nostro piano per rendere l’Europa la patria della tecnologia pulita e dell’l’innovazione industriale sulla strada dell’azzeramento netto delle emissioni”, ha detto von der Leyen.

“Il nostro Piano industriale per il Green Deal – ha spiegato – coprira’ quattro pilastri chiave: il contesto normativo, il finanziamento, le competenze e il commercio”.

Il primo pilastro dovra’ “creare un ambiente normativo che permetta la crescita rapida e la creazione di condizioni favorevoli per i settori cruciali per raggiungere lo zero netto delle emissioni, come l’eolico, le pompe di calore, il solare, l’idrogeno pulito, l’accumulo di energia e altro, per i quali la domanda e’ sostenuta dai nostri piani ‘NextGenerationEU’ e ‘RePowerEU'”.

A questo scopo, ha annunciato ancora von der Leyen, “presenteremo un nuovo ‘NetZero Industry Act’, che seguira’ lo stesso modello del nostro ‘Chips Act’ (il regolamento Ue sui semiconduttori, ndr). Il nuovo ‘Net-Zero Industry Act’ individuera’ obiettivi chiari per le tecnologie pulite europee per il 2030. Lo scopo sara’ di concentrare gli investimenti sui progetti strategici lungo tutta la catena di approvvigionamento”.

“Vedremo in particolare – ha proseguito von der Leyen – come semplificare e accelerare le autorizzazioni per i nuovi siti di produzione ‘clean tech’. E parallelamente al ‘Net-Zero Industry Act’, rifletteremo su come randere piu’ rapida l’elaborazione dei ‘Progetti importanti di comune interesse europeo’ (Ipcei, ndr) nel settore delle tecnologie pulite”, in modo che sia “piu’ facile da finanziare e di piu’ facile accesso per le piccole imprese e per tutti gli Stati membri”.

“Il ‘Net-Zero Industry Act’ andra’ di pari passo con il ‘Critical Raw Materials Act”, il pacchetto sulle materie prime essenziali che era gia’ stato annunciato a settembre dalla presidente della Commissione e che sara’ proposto a marzo. Ad esempio, “per le terre rare, che sono vitali per la produzione di tecnologie chiave per l’energia eolica, lo stoccaggio dell’idrogeno o le batterie, l’Europa e’ dipendente oggi al 98% da un solo paese: la Cina. Oppure, se si guarda al litio, con solo tre paesi che rappresentano oltre il 90% della produzione, l’intera catena di approvvigionamento e’ diventata incredibilmente ristretta”.

“Questo – ha rilevato von der Leyen – ha spinto verso l’alto i prezzi e sta minacciando la nostra competitivita’. Quindi, dobbiamo migliorare la raffinazione, la lavorazione e il riciclaggio delle materie prime qui in Europa. E parallelamente lavoreremo con i nostri partner commerciali per a cooperare sull’approvvigionamento, la produzione e la lavorazione” delle materie prime “per superare la situazione di monopolio esistente.

Per fare questo, possiamo costruire un ‘Club delle materie prime essenziali’ lavorando con partner che la pensano al nostro stesso modo, dagli Stati Uniti all’Ucraina, per rafforzare collettivamente le catene di approvvigionamento e la diversificazione”, uscendo dalla dipendenza da singoli fornitori.

“Il secondo pilastro del Piano industriale per il Green Deal – ha aggiunto la presidente della Commissione – aumentera’ gli investimenti e i finanziamenti per la produzione delle tecnologie pulite. Per mantenere l’attrattiva dell’industria europea – ha sottolineato -, e’ necessario essere competitivi con l’offerta e gli incentivi attualmente disponibili al di fuori dell’Ue”.

“Per questo – ha spiegato von der Leyen – proporremo un adeguamento temporaneo delle nostre norme sugli aiuti di Stato per renderle piu’ semplici e piu’ rapide, con calcoli piu’ facili, procedure piu’ semplici, approvazioni accelerate. Ad esempio, con semplici modelli di agevolazioni fiscali, o con aiuti mirati per gli impianti di produzione in catene di valore strategiche per le tecnologie pulita, per contrastare i rischi di delocalizzazione derivanti da sussidi esteri”.

“Ma sappiamo anche – ha aggiunto la presidente della Commissione – che gli aiuti di Stato saranno una soluzione limitata, che solo pochi Stati membri potranno utilizzare. Per evitare effeti di frammentazione sul mercato unico e sostenere la transizione verso tecnologie pulite nell’insieme dell’Unione – ha avvertito von der Leyen -, dobbiamo anche intensificare i finanziamenti dell’Ue”.

“A medio termine – ha annunciato -, prepareremo un Fondo di sovranita’ europea nell’ambito della revisione di mezzo percorso del nostro bilancio, entro la fine dell’anno. Cio’ fornira’ una soluzione strutturale per potenziare le risorse disponibili per la ricerca, l’innovazione e i progetti industriali strategici fondamentali al raggiungimento dell’azzeramento netto delle emissioni”.

“Ma poiche’ cio’ richiedera’ del tempo, esamineremo una soluzione ponte per fornire un supporto rapido e mirato dove e’ piu’ necessario”. E per questo supporto finanziario piu’ a breve termine, “stiamo attualmente lavorando alacremente a una valutazione dei bisogni”.

Loc/Int14