Metsola propone nuove regole dopo il Qatargate – askanews.it

Metsola propone nuove regole dopo il Qatargate

Bruxelles, 12 gen. (askanews) – La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha presentato ai capigruppo politici dell’Assemblea, oggi a Bruxelles, un documento di proposte con 14 obiettivi per “rafforzare l’integrita’, l’indipendenza e l’assunzione di responsabilita’” dell’istituzione e degli eurodeputati, a seguito dello scandalo “Qatargate”. “Rafforzeremo l’integrita’, l’indipendenza e la responsabilita’ del Parlamento europeo. Il nostro obiettivo e’ andare avanti velocemente. Queste riforme immediate sono i primi passi per ricostruire la fiducia nel processo decisionale europeo e l’avvio di una piu’ ampia riforma del Parlamento europeo”, ha affermato Metsola oggi al termine della riunione con i capigruppo (“Conferenza dei presidenti”). Secondo un portavoce della presidenza, durante la riunione “c’e’ stato pieno sostegno” da parte dei capigruppo alle proposte della presidente Metsola”, che, come previsto, “ha ricevuto il mandato di portare avanti i lavori sugli obiettivi presentati”, continuando le consultazioni. Il portavoce ha sottolineato che “c’e’ stato pieno accordo sull’importanza di andare avanti velocemente”. Il testo presentato oggi alla Conferenza dei presidenti conteneva poche modifiche molto marginali rispetto all’ultimo draft circolato ieri, e riportato da Askanews. L’unico cambiamento notevole riguarda il primo dei 14 obiettivi, la proposta di istituire un periodo di riflessione (“cooling off period”) che verrebbe imposto agli eurodeputati dopo la fine del loro mandato e prima di poter intraprendere un’attivita’ di rappresentanza di interessi nei rapporti con le istituzioni Ue. Inizialmente, era previsto che questo periodo fosse fissato a 12 mesi. Nella proposta presentata oggi, invece, la proibizione contro l’attivita’ lobbistica e’ legata al periodo in cui l’ex eurodeputato continua a ricevere una indennita’ transitoria dopo la fine delle sue funzioni, che puo’ variare da 5 a 24 mesi a seconda della durata del mandato effettuato. E’ esattamente la modifica che era stata chiesta ieri dalla Ong “Transparency International”, in una valutazione molto dettagliata della proposta. Per quanto riguarda gli altri 13 obiettivi, il testo presentato oggi conferma che verranno messe a disposizione del pubbico “maggiori e piu’ chiare informazioni” (Obiettivo 2) riguardo alle attivita’ dei deputati e alla loro integrita’, ai regali ricevuti, ai viaggi in paesi terzi non pagati dal Parlamento europeo, alle riunioni programmate. Ci saranno controlli piu’ severi sui rappresentanti di interessi, lobbisti e Ong (obiettivo 3), con l’obbligo del loro inserimento nel Registro di Trasparenza per poter partecipare ad audizioni e altri eventi parlamentari, e la possibilita’ di verifiche ad hoc dei loro collegamenti con paesi terzi e dei flussi di finanziamento. Verra’ esteso a tutti gli eurodeputati, ai loro assistenti, e al personale dei gruppi politici e dell’Istituzione, l’obbligo di pubblicazione delle riunioni con interlocutori esterni (Obiettivo 4) che riguardano rapporti o risoluzioni del Parlamento europeo (oggi l’obbligo esiste solo per i presidenti delle commissioni parlamentari, i relatori e i relatori ombra). L’elenco delle riunioni sara’ reso facilmente accessibile al pubblico. Saranno vietati (Obiettivo 5) i cosiddetti “gruppi di amicizia” degli eurodeputati con paesi terzi, uno dei veicoli maggiormente usati per influenzare le decisioni del Parlamento. I paesi terzi dovranno interagire con il Parlamento solo attraverso la commissione per gli Affari esteri o altre commissioni parlamentari, e le delegazioni ufficiali esistenti. L’Obiettivo 6 riguarda l’accesso ai locali del Parlamento europeo da parte di persone esterne, lobbisti e portatori d’interessi. Il documento prevede la creazione di un nuovo registro di ingresso, e dispon…] Loc/Int2
Gen 12, 2023

“Pieno sostegno” dai capigruppo ai 14 obiettivi della riforma

Bruxelles, 12 gen. (askanews) – La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha presentato ai capigruppo politici dell’Assemblea, oggi a Bruxelles, un documento di proposte con 14 obiettivi per “rafforzare l’integrita’, l’indipendenza e l’assunzione di responsabilita’” dell’istituzione e degli eurodeputati, a seguito dello scandalo “Qatargate”.

“Rafforzeremo l’integrita’, l’indipendenza e la responsabilita’ del Parlamento europeo. Il nostro obiettivo e’ andare avanti velocemente. Queste riforme immediate sono i primi passi per ricostruire la fiducia nel processo decisionale europeo e l’avvio di una piu’ ampia riforma del Parlamento europeo”, ha affermato Metsola oggi al termine della riunione con i capigruppo (“Conferenza dei presidenti”).

Secondo un portavoce della presidenza, durante la riunione “c’e’ stato pieno sostegno” da parte dei capigruppo alle proposte della presidente Metsola”, che, come previsto, “ha ricevuto il mandato di portare avanti i lavori sugli obiettivi presentati”, continuando le consultazioni. Il portavoce ha sottolineato che “c’e’ stato pieno accordo sull’importanza di andare avanti velocemente”.

Il testo presentato oggi alla Conferenza dei presidenti conteneva poche modifiche molto marginali rispetto all’ultimo draft circolato ieri, e riportato da Askanews. L’unico cambiamento notevole riguarda il primo dei 14 obiettivi, la proposta di istituire un periodo di riflessione (“cooling off period”) che verrebbe imposto agli eurodeputati dopo la fine del loro mandato e prima di poter intraprendere un’attivita’ di rappresentanza di interessi nei rapporti con le istituzioni Ue.

Inizialmente, era previsto che questo periodo fosse fissato a 12 mesi. Nella proposta presentata oggi, invece, la proibizione contro l’attivita’ lobbistica e’ legata al periodo in cui l’ex eurodeputato continua a ricevere una indennita’ transitoria dopo la fine delle sue funzioni, che puo’ variare da 5 a 24 mesi a seconda della durata del mandato effettuato. E’ esattamente la modifica che era stata chiesta ieri dalla Ong “Transparency International”, in una valutazione molto dettagliata della proposta.

Per quanto riguarda gli altri 13 obiettivi, il testo presentato oggi conferma che verranno messe a disposizione del pubbico “maggiori e piu’ chiare informazioni” (Obiettivo 2) riguardo alle attivita’ dei deputati e alla loro integrita’, ai regali ricevuti, ai viaggi in paesi terzi non pagati dal Parlamento europeo, alle riunioni programmate. Ci saranno controlli piu’ severi sui rappresentanti di interessi, lobbisti e Ong (obiettivo 3), con l’obbligo del loro inserimento nel Registro di Trasparenza per poter partecipare ad audizioni e altri eventi parlamentari, e la possibilita’ di verifiche ad hoc dei loro collegamenti con paesi terzi e dei flussi di finanziamento.

Verra’ esteso a tutti gli eurodeputati, ai loro assistenti, e al personale dei gruppi politici e dell’Istituzione, l’obbligo di pubblicazione delle riunioni con interlocutori esterni (Obiettivo 4) che riguardano rapporti o risoluzioni del Parlamento europeo (oggi l’obbligo esiste solo per i presidenti delle commissioni parlamentari, i relatori e i relatori ombra). L’elenco delle riunioni sara’ reso facilmente accessibile al pubblico.

Saranno vietati (Obiettivo 5) i cosiddetti “gruppi di amicizia” degli eurodeputati con paesi terzi, uno dei veicoli maggiormente usati per influenzare le decisioni del Parlamento. I paesi terzi dovranno interagire con il Parlamento solo attraverso la commissione per gli Affari esteri o altre commissioni parlamentari, e le delegazioni ufficiali esistenti.

L’Obiettivo 6 riguarda l’accesso ai locali del Parlamento europeo da parte di persone esterne, lobbisti e portatori d’interessi. Il documento prevede la creazione di un nuovo registro di ingresso, e dispon