Il serpente celeste catturato dal telescopio Vista dell’ESO – askanews.it

Il serpente celeste catturato dal telescopio Vista dell’ESO

Roma, 4 gen. (askanews) – Una miriade di stelle fa capolino attraverso il debole bagliore aranciato della nebulosa Sh2-54, situata nella costellazione del Serpente, catturata con tutti i suoi intricati dettagli utilizzando il telescopio VISTA (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy) situato in Cile presso l’Osservatorio del Paranal dell’ESO che ha diffuso l’immagine. Quando gli antichi guardavano il cielo notturno, vedevano le stelle formare disegni indefiniti. I Greci, per esempio, chiamarono una di queste “costellazioni” Serpente, per la sua somiglianza con l’animale. Quello che non avrebbero potuto vedere e’ che la coda di questa costellazione racchiude un tesoro di straordinari oggetti astronomici, tra cui le nebulose Aquila, Omega e Sh2-54. Quest’ultima si rivela, sotto una nuova luce, in questa spettacolare immagine a infrarossi. Le nebulose sono ampie nubi di gas e polvere da cui nascono le stelle. I telescopi hanno permesso agli astronomi di identificare e analizzare questi oggetti piuttosto deboli con dettagli finissimi. La nebulosa catturata da Vista, ubicata a circa 6000 anni luce di distanza da noi, e’ ufficialmente denominata Sh2-54; la sigla “Sh” si riferisce all’astronomo statunitense Stewart Sharpless, che catalogo’ piu’ di 300 nebulose negli anni ’50 del secolo scorso. A mano a mano che la tecnologia utilizzata per esplorare l’Universo progredisce, – evidenzia l’ESO – aumenta anche la nostra comprensione di questi vivai stellari. Uno di questi miglioramenti e’ la capacita’ di guardare al di la’ della luce che puo’ essere vista dai nostri occhi, usando per esempio la luce infrarossa. Proprio come il serpente, di cui la nebulosa prende il nome, ha raggiunto per mezzo dell’evoluzione la capacita’ di percepire la luce infrarossa per comprendere meglio il proprio ambiente, cosi’ anche noi abbiamo sviluppato strumenti a infrarossi per conoscere meglio l’Universo. Mentre la luce visibile viene facilmente assorbita dalle nubi di polvere nelle nebulose, la luce infrarossa puo’ passare attraverso gli spessi strati di polvere quasi senza incontrare ostacoli. Questa immagine rivela quindi una vera raccolta di stelle nascoste dietro i veli di polvere. Cio’ e’ particolarmente utile in quanto consente agli scienziati di studiare cio’ che accade nei vivai stellari in modo molto piu’ dettagliato e quindi di capire meglio come si formano le stelle. L’immagine – spiega l’ESO – e’ stata catturata in luce infrarossa utilizzando la sensibile fotocamera da 67 milioni di pixel del telescopio VISTA dell’ESO ospitato all’Osservatorio di Paranal in Cile. E’ stata ottenuta nell’ambito della survey VVVX (VISTA Variables in the Via Lctea eXtended survey, cioe’ le variabili VISTA nella survey estesa della Via Lattea). Si tratta di un progetto pluriennale che ha ripetutamente osservato un’ampia porzione della Via Lattea a lunghezze d’onda infrarosse, fornendo dati chiave per comprendere l’evoluzione stellare.
Gen 4, 2023

Spettacolare immagine a infrarossi della nebulosa Sh2-54

Roma, 4 gen. (askanews) – Una miriade di stelle fa capolino attraverso il debole bagliore aranciato della nebulosa Sh2-54, situata nella costellazione del Serpente, catturata con tutti i suoi intricati dettagli utilizzando il telescopio VISTA (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy) situato in Cile presso l’Osservatorio del Paranal dell’ESO che ha diffuso l’immagine.

Quando gli antichi guardavano il cielo notturno, vedevano le stelle formare disegni indefiniti. I Greci, per esempio, chiamarono una di queste “costellazioni” Serpente, per la sua somiglianza con l’animale. Quello che non avrebbero potuto vedere e’ che la coda di questa costellazione racchiude un tesoro di straordinari oggetti astronomici, tra cui le nebulose Aquila, Omega e Sh2-54. Quest’ultima si rivela, sotto una nuova luce, in questa spettacolare immagine a infrarossi.

Le nebulose sono ampie nubi di gas e polvere da cui nascono le stelle. I telescopi hanno permesso agli astronomi di identificare e analizzare questi oggetti piuttosto deboli con dettagli finissimi. La nebulosa catturata da Vista, ubicata a circa 6000 anni luce di distanza da noi, e’ ufficialmente denominata Sh2-54; la sigla “Sh” si riferisce all’astronomo statunitense Stewart Sharpless, che catalogo’ piu’ di 300 nebulose negli anni ’50 del secolo scorso.

A mano a mano che la tecnologia utilizzata per esplorare l’Universo progredisce, – evidenzia l’ESO – aumenta anche la nostra comprensione di questi vivai stellari. Uno di questi miglioramenti e’ la capacita’ di guardare al di la’ della luce che puo’ essere vista dai nostri occhi, usando per esempio la luce infrarossa. Proprio come il serpente, di cui la nebulosa prende il nome, ha raggiunto per mezzo dell’evoluzione la capacita’ di percepire la luce infrarossa per comprendere meglio il proprio ambiente, cosi’ anche noi abbiamo sviluppato strumenti a infrarossi per conoscere meglio l’Universo.

Mentre la luce visibile viene facilmente assorbita dalle nubi di polvere nelle nebulose, la luce infrarossa puo’ passare attraverso gli spessi strati di polvere quasi senza incontrare ostacoli. Questa immagine rivela quindi una vera raccolta di stelle nascoste dietro i veli di polvere. Cio’ e’ particolarmente utile in quanto consente agli scienziati di studiare cio’ che accade nei vivai stellari in modo molto piu’ dettagliato e quindi di capire meglio come si formano le stelle.

L’immagine – spiega l’ESO – e’ stata catturata in luce infrarossa utilizzando la sensibile fotocamera da 67 milioni di pixel del telescopio VISTA dell’ESO ospitato all’Osservatorio di Paranal in Cile. E’ stata ottenuta nell’ambito della survey VVVX (VISTA Variables in the Via Lctea eXtended survey, cioe’ le variabili VISTA nella survey estesa della Via Lattea). Si tratta di un progetto pluriennale che ha ripetutamente osservato un’ampia porzione della Via Lattea a lunghezze d’onda infrarosse, fornendo dati chiave per comprendere l’evoluzione stellare.