Qatargate, cosa chiede la risoluzione del Parlamento europeo – askanews.it

Qatargate, cosa chiede la risoluzione del Parlamento europeo

Bruxelles, 15 dic. (askanews) – Con 541 voti a favore, due contrari e tre astenuti, il Parlamento europeo ha adottato oggi a Strasburg una risoluzione che reagisce in modo molto duro alle accuse e alle indagini in corso da parte della magistratura belga nello scandalo del cosddetto “Qatargate”. La risoluzione chiede innanzitutto la sospensione di tutti i lavori legislativi relativi al Qatar, in particolare quelli riguardanti la liberalizzazione dei visti e l’accordo aereo con l’Unione Europea, nonche’ di tutte le visite ufficiali degli eurodeputati in Qatar, fino a quando i sospetti delle indagini in corso non saranno stati confermati o smentiti. Inoltre, la risoluzione chiede: il divieto di accesso al Parlamento europeo per i rappresentanti d’interessi del Qatar; l’istituzione di una commissione d’inchiesta per indagare sui casi di corruzione da parte dei Paesi terzi, e di una commissione speciale sulla trasparenza; un divieto dell’Ue sulle donazioni da Paesi terzi a deputati e partiti politici; la presentazione di dichiarazioni patrimoniali da parte degli eurodeputati all’inizio e alla fine del mandato; il rafforzamento del registro per la trasparenza, che dovrebbe diventare obbligatorio, e la sua estensione alle rappresentanze di Paesi terzi e anche agli ex eurodeputati; rigide regole di controllo per i gruppi di amicizia con Paesi terzi; misure di protezione per gli informatori; il rafforzamento delle capacita’ della Procura europea e dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf). Il Parlamento europeo esprime profonda preoccupazione per i presunti atti di corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione ad un’organizzazione criminale da parte di deputati, ex deputati e personale del Parlamento stesso, e appoggia la piena cooperazione dell’Istituzione con le indagini penali in corso, constatando che i meccanismi interni non sono riusciti a prevenire la corruzione. Gli eurodeputati denunciano inoltre i presunti tentativi di corruzione da parte del Qatar come una grave ingerenza straniera nei processi democratici dell’Ue. Gli eurodeputati eprimono preoccuopazione per i potenziali conflitti di interesse causati dai “lavori secondari”, in particolare quando alcuni eletti deurante il proprio mandato ricoprono ruoli di manager, di membri di consigli di amministrazione o di comitati consultivi di banche, multinazionali o societa’ quotate in borsa, o di consulenti. Gli eurodeputati propongono anche l’introduzione di dichiarazioni patrimoniali all’inizio e alla fine del mandato, che dovrebbero essere essere accessibili alle autorita’ competenti e verificate in caso di accuse fondate, e si impegnano a garantire la piena trasparenza sui loro eventuali introiti aggiuntivi, e a introdurre un divieto Ue di qualsiasi finanziamento esterno al personale degli uffici defgli europarlamentari e dei gruppi politici. A questo scopo, chiedono che la Commissione preparari una proposta legislativa. Altro impegno e’ quello di introdurre un “periodo di riflessione” (‘cooling-off period’) per gli ex eurodeputati, per evitare il fenomeno delle cosiddette “porte girevoli”, ovvero la loro integrazione in lobby e gruppi d’interesse dopo la fine del mandato. La risoluzione chiede anche che un vicepresidente del Parlamento europeo sia responsabile per l’integrita’ e la lotta alla corruzione e alle ingerenze straniere. Infine, si esorta la Commissione a presentare quanto prima la proposta per l’istituzione di un “organismo etico indipendente”, che lo stesso Parlamento europeo aveva gia’ chiesto nel settembre 2021, e raccomanda di migliorare lo statuto del personale Ue per allinearlo alla direttiva sugli informatori. Gli eurodeputati sottolineano infine il ruolo della Procura europea (Eppo), dell’Agenzia Ue per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust), di Europol e dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) nella lotta contro la corruzione, e chiedono di rafforzare ulteriormente le capacita’ e la cooperazione dell’Eppo e dell’Olaf, oltre a introdurre norme comuni anticorruzione per tutto il personale degli organismi dell’Ue.
Dic 15, 2022

Sospensione decisioni sul Qatar, stretta su norme anticorruzione

Bruxelles, 15 dic. (askanews) – Con 541 voti a favore, due contrari e tre astenuti, il Parlamento europeo ha adottato oggi a Strasburg una risoluzione che reagisce in modo molto duro alle accuse e alle indagini in corso da parte della magistratura belga nello scandalo del cosddetto “Qatargate”.

La risoluzione chiede innanzitutto la sospensione di tutti i lavori legislativi relativi al Qatar, in particolare quelli riguardanti la liberalizzazione dei visti e l’accordo aereo con l’Unione Europea, nonche’ di tutte le visite ufficiali degli eurodeputati in Qatar, fino a quando i sospetti delle indagini in corso non saranno stati confermati o smentiti.

Inoltre, la risoluzione chiede: il divieto di accesso al Parlamento europeo per i rappresentanti d’interessi del Qatar; l’istituzione di una commissione d’inchiesta per indagare sui casi di corruzione da parte dei Paesi terzi, e di una commissione speciale sulla trasparenza; un divieto dell’Ue sulle donazioni da Paesi terzi a deputati e partiti politici; la presentazione di dichiarazioni patrimoniali da parte degli eurodeputati all’inizio e alla fine del mandato; il rafforzamento del registro per la trasparenza, che dovrebbe diventare obbligatorio, e la sua estensione alle rappresentanze di Paesi terzi e anche agli ex eurodeputati; rigide regole di controllo per i gruppi di amicizia con Paesi terzi; misure di protezione per gli informatori; il rafforzamento delle capacita’ della Procura europea e dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf).

Il Parlamento europeo esprime profonda preoccupazione per i presunti atti di corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione ad un’organizzazione criminale da parte di deputati, ex deputati e personale del Parlamento stesso, e appoggia la piena cooperazione dell’Istituzione con le indagini penali in corso, constatando che i meccanismi interni non sono riusciti a prevenire la corruzione. Gli eurodeputati denunciano inoltre i presunti tentativi di corruzione da parte del Qatar come una grave ingerenza straniera nei processi democratici dell’Ue.

Gli eurodeputati eprimono preoccuopazione per i potenziali conflitti di interesse causati dai “lavori secondari”, in particolare quando alcuni eletti deurante il proprio mandato ricoprono ruoli di manager, di membri di consigli di amministrazione o di comitati consultivi di banche, multinazionali o societa’ quotate in borsa, o di consulenti.

Gli eurodeputati propongono anche l’introduzione di dichiarazioni patrimoniali all’inizio e alla fine del mandato, che dovrebbero essere essere accessibili alle autorita’ competenti e verificate in caso di accuse fondate, e si impegnano a garantire la piena trasparenza sui loro eventuali introiti aggiuntivi, e a introdurre un divieto Ue di qualsiasi finanziamento esterno al personale degli uffici defgli europarlamentari e dei gruppi politici. A questo scopo, chiedono che la Commissione preparari una proposta legislativa. Altro impegno e’ quello di introdurre un “periodo di riflessione” (‘cooling-off period’) per gli ex eurodeputati, per evitare il fenomeno delle cosiddette “porte girevoli”, ovvero la loro integrazione in lobby e gruppi d’interesse dopo la fine del mandato.

La risoluzione chiede anche che un vicepresidente del Parlamento europeo sia responsabile per l’integrita’ e la lotta alla corruzione e alle ingerenze straniere.

Infine, si esorta la Commissione a presentare quanto prima la proposta per l’istituzione di un “organismo etico indipendente”, che lo stesso Parlamento europeo aveva gia’ chiesto nel settembre 2021, e raccomanda di migliorare lo statuto del personale Ue per allinearlo alla direttiva sugli informatori.

Gli eurodeputati sottolineano infine il ruolo della Procura europea (Eppo), dell’Agenzia Ue per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust), di Europol e dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) nella lotta contro la corruzione, e chiedono di rafforzare ulteriormente le capacita’ e la cooperazione dell’Eppo e dell’Olaf, oltre a introdurre norme comuni anticorruzione per tutto il personale degli organismi dell’Ue.