Cosa si sa di nuovo sullinchiesta che coinvolge la moglie e la suocera di Soumahoro – askanews.it

Cosa si sa di nuovo sullinchiesta che coinvolge la moglie e la suocera di Soumahoro

Roma, 15 dic. (askanews) – Misure cautelari personali interdittive e sequestri preventivi anche per equivalente: sono le misure chieste dal Gip del Tribunale di Latina nei confronti del gruppo dirigente della cooperativa sociale Karibu, che si occupa della gestione di richiedenti asilo e di minori non accompagnati nell’ambito della provincia di Latina, la cui presidente e’ Marie Therese Mukamatsindo, suocera del parlamentare Soumahoro. Indagata anche la moglie del deputato, Liliane Murekatete, insieme ad altre quattro persone, tutte coinvolte nella gestione della cooperativa. Nelle pagine relative alle indagini il Gip individua “un illecito meccanismo fraudolento a gestione familiare”, un sistema “collaudato, fondato sull emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni soggettivamente e oggettivamente inesistenti e altri costi inesistenti adoperati dalla Karibu”, “non solo con la specifica finalita’ evasiva inserendo in dichiarazione costi non deducibili ma altresi’ per giustificare in sede di rendicontazione la richiesta di finanziamenti alla Direzione Centrale dei richiedenti asilo e rifugiati”. “Negli anni – si legge – la Karibu ha percepito fondi pubblici da diversi enti statali poiche’ e’ stata ente attuatore di diversi progetti indicati come Cas (centri accoglienza straordinaria), Sprar (sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati), servizio di accoglienza minori e ancora progetto rete antitratta”. Gli inquirenti sottolineano che “sono stati riscontrati prelevamenti in contanti, bonifici verso l’estero, una difficile rendicontazione delle erogazioni, una gestione contabile non trasparente e distrazioni di denaro per finalita’ estranee alla gestione dei progetti. A questo si aggiungano gli allarmanti accertamenti sulla qualita’ dei servizi erogati, effettiva finalita’ dei progetti pubblici”, segnalando fra l’altro “il sovrannumero di ospiti, le carenti condizioni igieniche, l’assenza di derattizzazione e deblattizzazione, nonche’ piu’ genericamente la scarsita’ delle prestazioni fornite”. “Come correttamente prospettato dal Pubblico Ministero le attuali cariche societarie ricoperte nella cooperativa Karibu e nel consorzio AID – si legge ancora – non solo evidenziano il rischio di reiterazione di nuovi reati ma altresi agevolano l’inquinamento probatorio di ulteriori elementi di indagine oggetto di possibile acquisizione”. Mpd/Int14
Dic 15, 2022

Il Gip: collaudato sistema fraudolento

Roma, 15 dic. (askanews) – Misure cautelari personali interdittive e sequestri preventivi anche per equivalente: sono le misure chieste dal Gip del Tribunale di Latina nei confronti del gruppo dirigente della cooperativa sociale Karibu, che si occupa della gestione di richiedenti asilo e di minori non accompagnati nell’ambito della provincia di Latina, la cui presidente e’ Marie Therese Mukamatsindo, suocera del parlamentare Soumahoro. Indagata anche la moglie del deputato, Liliane Murekatete, insieme ad altre quattro persone, tutte coinvolte nella gestione della cooperativa.

Nelle pagine relative alle indagini il Gip individua “un illecito meccanismo fraudolento a gestione familiare”, un sistema “collaudato, fondato sull emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni soggettivamente e oggettivamente inesistenti e altri costi inesistenti adoperati dalla Karibu”, “non solo con la specifica finalita’ evasiva inserendo in dichiarazione costi non deducibili ma altresi’ per giustificare in sede di rendicontazione la richiesta di finanziamenti alla Direzione Centrale dei richiedenti asilo e rifugiati”.

“Negli anni – si legge – la Karibu ha percepito fondi pubblici da diversi enti statali poiche’ e’ stata ente attuatore di diversi progetti indicati come Cas (centri accoglienza straordinaria), Sprar (sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati), servizio di accoglienza minori e ancora progetto rete antitratta”. Gli inquirenti sottolineano che “sono stati riscontrati prelevamenti in contanti, bonifici verso l’estero, una difficile rendicontazione delle erogazioni, una gestione contabile non trasparente e distrazioni di denaro per finalita’ estranee alla gestione dei progetti. A questo si aggiungano gli allarmanti accertamenti sulla qualita’ dei servizi erogati, effettiva finalita’ dei progetti pubblici”, segnalando fra l’altro “il sovrannumero di ospiti, le carenti condizioni igieniche, l’assenza di derattizzazione e deblattizzazione, nonche’ piu’ genericamente la scarsita’ delle prestazioni fornite”.

“Come correttamente prospettato dal Pubblico Ministero le attuali cariche societarie ricoperte nella cooperativa Karibu e nel consorzio AID – si legge ancora – non solo evidenziano il rischio di reiterazione di nuovi reati ma altresi agevolano l’inquinamento probatorio di ulteriori elementi di indagine oggetto di possibile acquisizione”.

Mpd/Int14