“La loro diffusione strumento di delegittimazione”
Milano, 6 dic. (askanews) – Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato una profonda revisione delle intercettazioni”, presentando le linee programmatiche del dicastero alla commissione del Senato, dichiarando che in Italia se ne fa un “uso eccessivo e strumentale”.
“In italia il numero di intercettazioni ambientali, telematiche fino al trojan e un domani chissa’ quali altri strumenti e’ di gran lunga superiore alla media europea e ancor piu’ a quella dei paesi anglosassoni, il costo e’ elevatissimo con centina di milioni di euro l’anno”, ha detto.
“Gran parte si fanno su basi di sempici sospetti e non concludono nulla, non si e’ mai vista, e parlo dopo 40 di lavoro alla Procura della Repubblica, una condanna basata solo sulle intercettazioni, queste dovrebbero essere mezzo di ricerca della prova mentre sono diventate uno strumento di prova”.
Per il ministro della Giustizia le intercettazioni “costituiscono un pericolo per la reputazione delle persone coinvolte che spesso non sono nemmeno indagate e la loro diffusione, talvolta selezionata e pilotata, costituisce uno strumento micidiale di delegittimazione personale e politica”.
Nordio: profonda revisione intercettazioni, troppe e strumentali
Milano, 6 dic. (askanews) – Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato una profonda revisione delle intercettazioni”, presentando le linee programmatiche del dicastero alla commissione del Senato, dichiarando che in Italia se ne fa un “uso eccessivo e strumentale”.
“In italia il numero di intercettazioni ambientali, telematiche fino al trojan e un domani chissa’ quali altri strumenti e’ di gran lunga superiore alla media europea e ancor piu’ a quella dei paesi anglosassoni, il costo e’ elevatissimo con centina di milioni di euro l’anno”, ha detto.
“Gran parte si fanno su basi di sempici sospetti e non concludono nulla, non si e’ mai vista, e parlo dopo 40 di lavoro alla Procura della Repubblica, una condanna basata solo sulle intercettazioni, queste dovrebbero essere mezzo di ricerca della prova mentre sono diventate uno strumento di prova”.
Per il ministro della Giustizia le intercettazioni “costituiscono un pericolo per la reputazione delle persone coinvolte che spesso non sono nemmeno indagate e la loro diffusione, talvolta selezionata e pilotata, costituisce uno strumento micidiale di delegittimazione personale e politica”.