Lombardia, in Consiglio caso La Russa: “Saluto fascista atto d’amore” – askanews.it

Lombardia, in Consiglio caso La Russa: “Saluto fascista atto d’amore”

Ott 4, 2022
Milano, 4 ott. (askanews) – Il saluto fascista dell’assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia Romano la Russa, ripreso a braccio teso in un video il 19 settembre scorso al funerale di suo cognato, e’ stato “solo un atto d’amore verso un amico defunto senza alcuna volonta’ di trasformarlo in alcun gesto politico, in una manifestazione politica” e si e’ trattato quindi di “un gesto compiuto facendomi forza, non c’era molta convinzione, perche’ ero conscio dei rischi che andavo a correre, come si evince dallo stesso filmato. Un gesto che e’ stato fatto per non venire meno alla richiesta di Alberto e della sua volonta’”. Lo ha affermato lo stesso Romano La Russa, nel suo intervento al dibattito sulla mozione di censura in corso in Consiglio regionale lombardo.

Romano La Russa ha voluto ribadire le ragioni della sua presenza “durante la chiamata per Alberto Stabilini, che prima ancora di essere il fratello gemello di mia moglie, ricordo come un uomo buono e umile, cattolico tradizionalista, modesto e sempre pronto ad aiutare i giovani. Questo e’ il personaggio a cui ho voluto dare l’ultimo saluto. Ero legato da profonda amicizia, ma anche a prescindere dalle idee politiche” e, ha aggiunto, “ho voluto partecipare a un rito che Alberto desiderava, e’ stato un gesto chiesto nelle ultime ore di vita dall’amico. Lui per primo non avrebbe desiderato che il suo gesto venisse giudicato apologetico di un sistema politico nato cento anni fa e concluso quasi ottanta anni fa. Un periodo che va conservato alle nostre spalle”.

La Russa, che ha ribadito le sue scuse a chi si fosse “sentito offeso” e a Fratelli d’Italia, per “l’inopportunita’ del gesto, che ha danneggiato piu’ di qualunque altro il mio partito”. “Da parte mia non poteva esserci e non c’e’ alcuna volonta’ contraria al testo e allo spirito della Costituzione, che ho sempre servito in tutte le mie vesti istituzionali e da cittadino – ha concluso – Mai passato per la mente in tutti questi anni, mai andato contro la Costituzione italiana” che “forse in qualche passaggio dopo Settanta anni potrebbe essere anche riveduta e corretta leggermente”.