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Il Cremlino dice che le ragioni dello stop a Nord Stream permangono

Roma, 5 set. (askanews) – I motivi che hanno indotto la sospensione del gasdotto Nord Stream “non sono scomparse” e sono riconducibili alle sanzioni contro la Russia, ha dichiarato ai giornalisti Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, sostenendo che c’è solo una turbina al lavoro e non funziona bene.

“Una sola unità è rimasta in funzione, e non funziona correttamente, si verificano guasti. Questo porta all’interruzione del pompaggio (attraverso il Nord Stream).


Considerando che le sanzioni restano in vigore, dato che portano assoluta confusione – legale, pratica, in che è connesso con la manutenzione di tutte le unità, per ora, l’unica cosa che possiamo sperare per questa singola unità è che sarà in qualche modo possibile farla di nuovo funzionare”, ha detto Peskov.

“È ovvio che la vita sta peggiorando per le persone, gli imprenditori, le aziende in Europa, il lavoro sta peggiorando. Guadagnano meno. Il tenore di vita sta calando. Questa è una realtà ovvia e, ovviamente, i comuni cittadini avranno sempre più domande da fare ai loro leader”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino rispondendo a domande della stampa a Mosca sulle proteste antigovernative in Europa.


Peskov ha porti detto che “non è affare nostro commentare questo in alcun modo” o interpretarlo – che se ne occupino i leader dei paesi occidentali, che prendono “le decisioni molto assurde, illogiche e dannose per i propri Paesi”.

Peskov ha detto che “non è affare nostro commentare questo in alcun modo o dare interpretazioni, rilanciando: “che se ne occupino i leader dei Paesi occidentali, sono loro ad assumere “decisioni molto assurde, illogiche e dannose per i propri Paesi”.


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