askanews" /> askanews" /> Gas,S&P:se Russia blocca Germania in recessione,Italia soffre meno – askanews.it

Gas,S&P:se Russia blocca Germania in recessione,Italia soffre meno

Roma, 30 ago. (askanews) – In uno scenario al ribasso in cui la Russia tagliasse le esportazioni di gas verso l’Europa e scattasse un razionamento obbligatorio nell’UE, la Germania cadrebbe in recessione, la crescita dell’eurozona si indebolirebbe e l’inflazione rimarrebbe alta più a lungo. Un’inflazione molto più elevata costringerebbe la Banca centrale europea ad aumentare il tasso di rifinanziamento al 3% entro l’inizio del 2024, nonostante una crescita molto più debole.

Questo il quadro tracciato da S&P Global Ratings nel rapporto, appena pubblicato, “L’Europa si prepara a un inverno tetro”. L’articolo propone uno scenario al ribasso rispetto alle previsioni economiche di base pubblicate a fine giugno. Da allora, i prezzi del gas sono ulteriormente aumentati e le prospettive di inflazione sono peggiorate. La prossima previsione di base è prevista per la fine di settembre.


I paesi dell’UE stanno lottando contro il tempo per ridurre il consumo di gas del 15% per proteggere le famiglie e le imprese dalle interruzioni di corrente e dal razionamento questo inverno. Germania e Italia sono le più esposte data la loro forte dipendenza dal gas russo.

Secondo gli economisti di Standard & Poor’s tre fattori determinano l’impatto economico Paese per Paese: 1) Quanto l’economia e soprattutto l’industria dipendono dal gas naturale, direttamente o indirettamente; 2) La dimensione della quota di gas russo nel consumo totale di gas e 3) Quanto i governi sono disposti a proteggere le famiglie e le imprese da costi energetici all’ingrosso più elevati.


In Germania, il colpo alla spesa dei consumatori è molto più pronunciato a causa dell’inflazione relativamente più elevata, spinta al rialzo dalla tassa speciale introdotta in ottobre in aggiunta ai prezzi al dettaglio del gas già molto più elevati.

L’impatto sull’economia francese è molto più debole perché l’industria utilizza molta più energia dal nucleare. Inoltre, il governo francese ha limitato l’aumento delle tariffe domestiche regolamentate almeno fino al 2022.


Uno dei motivi principali per cui l’Italia soffre meno della Germania – sottoplinea S&P – è che il paese non ha un passaggio aggiuntivo sponsorizzato dal governo dai prezzi all’ingrosso ai prezzi al dettaglio. Se altre economie europee adottassero misure simili a quelle tedesche, i risultati dello scenario sarebbero peggiori per queste economie e per l’intera zona euro.

Un’inflazione significativamente più alta in tutta l’eurozona renderà più probabile che l’inflazione più alta si incorpori nelle economie nazionali. Nel tentativo di frenare questo effetto, se non prevenirlo del tutto, la BCE aumenterebbe il tasso di rifinanziamento al di sopra della nostra linea di base di una media di 70 punti base nel 2023 e di altri 40 punti base nel 2024, portandolo al di sopra del 3% all’inizio del 2024 , secondo le simulazioni del rapporto.