Taglio accise su carburanti: 8,6 mld mancati introiti in paesi Ue – askanews.it

Taglio accise su carburanti: 8,6 mld mancati introiti in paesi Ue

Mar 22, 2022
Milano, 22 mar. (askanews) – Peserà per quasi un miliardo di mancati introiti per le casse dello Stato per il solo mese di aprile il taglio delle accise sui carburanti fossili. A beneficiare del taglio saranno gli automobilisti più ricchi che risparmieranno in media 8 volte di più rispetto al 10% più povero della popolazione. E’ quando calcolato da Transport & Environment ,organizzazione no-profit e politicamente indipendente con sede a Bruxelles e che rappresenta 63 organizzazioni impegnate nella sostenibilità in 26 paesi in tutta Europa, che ha redatto un report sull’impatto che le misure di alleggerimento della tassazione sui carburanti fossili avrà sulle casse dei paesi Ue e sulle prospettive complessive della decarbonizzazione.

Il taglio dei costi alla pompa del carburante deciso dai governi della UE avrà un costo complessivo di 8,6 miliardi di euro, per l’Italia il mancato introito equivale ad un costo di 978 milioni ed è il quarto più alto dopo quelle stimate per Francia (3 miliardi), Polonia (1,4) e Paesi Bassi (1,36). A fronte di queste cifre, suggerisce T&E, “i Paesi UE dovrebbero seguire una strategia diversa tassando le importazioni di petrolio dalla Russia per finanziare la spesa sociale e promuovere la sicurezza energetica del Continente”.

“Nonostante affermino di stare dalla parte dell’Ucraina, i governi Ue non intendono tassare il petrolio russo scegliendo, per contro, di finanziarlo con quasi 9 miliardi di euro e di scaricare il peso dell’operazione sui contribuenti – dichiara Veronica Aneris, direttrice per l’Italia di Transport & Environment – Per aiutare le persone in difficoltà esistono soluzioni migliori come ad esempio l’imposizione di dazi o tasse sul greggio proveniente dalla Russia. Invece di sovvenzionare gli automobilisti più ricchi, il sostegno potrebbe essere distribuito più equamente alle famiglie che ne hanno efettivamente bisogno”.

All’origine della discrepanza che premia il 10% di automobilisti più benestanti – sottolinea il rapporto – c’è la loro propensione a utilizzare, spesso da soli, auto più lussuose, spaziose e che consumano più carburante. Secondo le stime, ad esempio, un taglio dei costi pari a 15 centesimi al litro si traduce in 6 mesi in un risparmio di 300 euro per un conducente di un modello BMW X5 contro i soli 85 euro calcolati per chi guida una Citroën C3. Coloro che utilizzano il trasporto pubblico, al tempo stesso, non ricevono alcun beneficio.