Roma, 13 ott. (askanews) – La Russia e l’Unione Europea terranno una serie di consultazioni a livello di esperti per concordare i parametri legali e tecnici necessari per il riconoscimento reciproco dei certificati di vaccinazione contro il coronavirus. Lo riferisce oggi il ministero della Sanità russo. Al momento l’Unione europea non riconosce il vaccino Sputnik V e gli altri immunizzanti prodotti in Russia come garanzia per i viaggi in Europa, e Mosca non riconosce i vaccini ‘occidentali’, anche se di recente ha riaperto parzialmente l’ingresso nella Federazione russa per i turisti da una serie di Paesi, compresa l’Italia. C’è poi la questione di San Marino, dove la vaccinazione è stata effettuata quasi interamente con lo Sputnik V.
Secondo il dicastero, Russia e Ue hanno avuto di recente un incontro di lavoro online sulla questione, ha affermato il ministero. “Durante l’incontro, le parti hanno delineato i prossimi passi comuni da intraprendere. Si terrà una serie di consultazioni di esperti per concordare i parametri legali e tecnici chiave per il riconoscimento reciproco dei certificati di vaccinazione”. A settembre, Mosca ha presentato all’UE tutti i documenti richiesti nella precedente riunione, precisa il ministero.
“Lo sforzo è volto a rimuovere gli ostacoli alla circolazione dei cittadini russi sul territorio dell’UE e viceversa. Le consultazioni bilaterali pertinenti continueranno”.