In Puglia conto alla rovescia: riaprono 22mila bar e ristoranti – askanews.it

In Puglia conto alla rovescia: riaprono 22mila bar e ristoranti

Feb 10, 2021
Roma, 10 feb. (askanews) – Conto alla rovescia per la riapertura di ristoranti, trattorie, pizzerie e bar, attesa da 4 milioni di pugliesi, con il primo week end in zona gialla per la Puglia proprio in occasione di San Valentino. Così Coldiretti Puglia commenta la notizia della firma dell’ordinanza del ministero della Salute che riporta in area gialla la Puglia a partire da domani 11 febbraio.

“La notizia inaspettata ha portato un barlume di speranza per i ristoratori e gli agriturismi che riapriranno i battenti in occasione di un appuntamento che porterà coppie e famiglie fuori casa per i pranzi e le cene a lume di candela. Si tratta di 22mila attività di ristorazione che hanno subito un crack senza precedenti con il fatturato dimezzato nel 2020 e una perdita complessiva di quasi 800 milioni di euro”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Nelle regioni gialle, a minore criticità, comunque – sottolinea la Coldiretti regionale – le attività di ristorazione al tavolo sono consentite solo dalle 5 alle 18 con la possibilità della consegna a domicilio, nonché fino alle 22 della ristorazione con asporto.

La riapertura sarà una boccata di ossigeno anche per gli agriturismi, che nel fine settimana potranno riaprire a pranzo. L’emergenza Covid, infatti, ha colpito quasi 900 agriturismi in Puglia che stavano tentando una difficile ripartenza dopo il caro prezzo pagato al primo lockdown di primavera. “Servono dunque ristori immediati e un piano nazionale che metta in campo tutte le azioni necessarie per non far chiudere per sempre attività che rappresentano un modello di turismo sostenibile grazie ai primati nazionali sul piano ambientale ed enogastronomico”, chiede Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.

In realtà, precisa Coldiretti Puglia, lo stop and go delle ordinanze per le aperture e le limitazioni presenti in molti casi creano ostacoli alla programmazione delle attività che si fondono su acquisto e vendita di prodotti deperibili. In alcuni settori come quello ittico, oleario e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.