Intelligenza artificiale, ecco le tendenze a livello europeo – askanews.it

Intelligenza artificiale, ecco le tendenze a livello europeo

Giu 28, 2018
Roma, 28 giu. (askanews) – Le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale muteranno il contesto sociale in un modo ancora imprevedibile secondo il 36% degli intervistati mentre un 35% è ottimista. Le cifre cambiano quando si pensa al mondo del lavoro: per il 61% del campione un maggior ricorso all’IA avrà impatto negativo sul numero attuale di posti di lavoro. La produzione industriale è il settore in cui si prevede una maggiore applicazione dell’IA, seguito dall’assistenza e relazione (virtuale) ai consumatori. Secondo i dati dell’indagine statistica di Altroconsumo sull’IA su un campione della popolazione distribuito su tutto il territorio nazionale il tema è ancora poco conosciuto. Lo rende noto Altroconsumo in un comunicato.

Per allargare e condividere la discussione sull’IA coinvolgendo tutti gli attori del mercato dopo l’edizione 2017 dedicata ai Big Data quest’anno il seminario Euroconsumers continua a esplorare il campo dell’innovazione digitale. L’attenzione è all’Intelligenza Artificiale sulla quale vogliono posizionarsi le cinque organizzazioni nazionali di consumatori Altroconsumo (Italia), Test Achats (Belgio), OCU (Spagna), Deco Proteste (Portogallo) e Proteste (Brasile), che rappresentano complessivamente oltre 1,5 milioni di consumatori.

Quattro le tendenze principali emerse dall’analisi e dai confronti aperti con i principali rappresentanti delle istituzioni, degli attori del mercato e del mondo accademico:

1) L’ecosistema digitale è chiaramente sbilanciato. Negli ultimi anni una forte riduzione delle dinamiche competitive ha fatto sì che nonostante lo sviluppo tecnologico rimanesse forte e costante il valore aggiunto trasferito ai consumatori finali dai grandi attori del digitale si sia significativamente ridotto;

2. Sempre più i consumatori sono chiamati a esprimere i propri diritti fondamentali come cittadini all’interno di piattaforme digitali di proprietà privata, regolate da clausole e condizioni di utilizzo; le autorità pubbliche mostrano chiari limiti di intervento in questi casi;

3. La diffusione di algoritmi predittivi e l’apprendimento automatico, anche se ancora in fase iniziale, mostrano chiaramente insieme a elevate opportunità per il benessere dei consumatori rischi preoccupanti verso una limitazione inaccettabile della libertà di scelta;

4. La monetizzazione dei dati dovrebbe essere sempre possibile e consentita ai consumatori quando la loro volontà è chiaramente espressa.

Commenta Marco Pierani, responsabile Public Affairs e Media Relations: “È urgente riequilibrare l’ecosistema digitale attraverso incentivi dal basso verso l’alto per creare masse critiche di cittadini catalizzate da organizzazioni leader come la nostra che, interpretando la protezione dei consumatori in modo evolutivo, potenziando l’interesse economico delle persone all’interno del mercato digitale promuoveranno e consentiranno uno sviluppo dell’ecosistema più efficiente e competitivo”.

Da un lato, vogliamo diventare i capifila nell’attuazione delle normative intervenendo contro violazioni chiare e inaccettabili dei diritti dei consumatori, come nel caso dell’azione collettiva contro Facebook per l’uso improprio dei dati dei consumatori. Già raccolte più di 50.000 adesioni di consumatori in quattro Paesi. Obiettivo: lavorare con i principali attori di mercato responsabili per sfruttare i benefici delle evoluzioni tecnologiche per l’intero ecosistema, come condizione fondante per uno sviluppo economico sociale più stabile sulla base di una nuova catena del valore digitale.

Non c’è vera innovazione se non porta benefici ai consumatori finali, ai cittadini, alle persone. L’economia digitale può infatti prosperare ed evitare una degenerazione molto pericolosa, restituendo ai singoli una posizione centrale nella sua evoluzione.

Conclude Pierani: “Ecco perché abbiamo bisogno di diventare rilevanti in tutte le società e i mercati in cui operiamo. Siamo pronti a raccogliere questa grande sfida e ad assumerci tutte le responsabilità.

Quando si tratta di Intelligenza Artificiale, l’obiettivo principale della nostra collaborazione con gli operatori del mercato sarà quello di garantire che l’AI non distrugga o prenda in consegna l’essere umano, ma ci rafforzi. Nel frattempo, pur salvaguardando il ruolo centrale della persona nella società dell’informazione, dobbiamo anche garantire che i diritti fondamentali siano scritti nei codici informatici per impostazione predefinita, garantendo che i valori fondamentali della nostra società rimangono fermi e non saranno modificati in una società in cui le macchine contano sempre di più”#AI4Consumers