Roma, 19 ott. (askanews) – A poche ore dall’ingresso del modulo Schiaparelli nell’atmosfera del pianeta Rosso, atteso per le 16:42 di oggi, cresce la febbre marziana, che vivrà subito nei 5 minuti e 53 secondi di discesa per l’ “ammartaggio”, la realizzazione di un esperimento che si giocherà il tutto per tutto: è AMELIA, come la strega di Paperopoli. A raccontarne da ESOC, in Germania, al centro di controllo della missione, genesi e finalità ormai a ridosso della fatidica missione è Francesca Ferri, del CISAS di Padova, responsabile scientifica dell’esperimento AMELIA a bordo del lander Schiaparelli di ExoMars, intervistata da Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica,
In meno di sei minuti velocità di Schiaparelli dovrà scendere da 21 mila km/h a zero. Sei minuti che, ricorda Media Inaf, se tutti gli scienziati e gli ingegneri della missione non vedranno l’ora che terminino, Francesca Ferri vorrebbe che non finissero mai. “E’ un tempo breve – spiega la responsabile scientifica -, ma ci permetterà comunque di ricavare dati unici sull’atmosfera di Marte. Misureremo il profilo atmosferico del pianeta in termini di densità, pressione e temperatura. Una fotografia scattata localmente che consentirà di rilevare, per esempio, inversioni di temperatura e altre variazioni altrimenti non misurabili, né da Terra né tantomeno dall’orbiter”. Speranza in qualche dato sorprendente? “Più che un dato in particolare, la gioia sarà riuscire finalmente ad averle, queste misure. Sarà un grande successo per l’Europa. Con Huygens, una collaborazione europea a leadership italiana alla quale ho lavorato, siamo riusciti ad arrivare su Titano. Ora è il turno di Marte. E non ci mancano i mezzi per farlo”.
Perchè il nome AMELIA? Solo un acronimo o c’è qualcosa di più? “Sono le iniziali di Atmospheric Mars Entry and Landing Investigations and Analysis – aggiunge a Media Inaf Francesca Ferri -, e quando è uscito ci è piaciuto subito. Perché Amelia, nel mondo di Paperopoli, è la protagonista italiana: la strega che abita alle pendici del Vesuvio, in compagnia d’un corvo, Gennarino, che vola seduto dietro di lei sulla scopa. Insomma, una strega italiana che vola c’è parso che potesse rappresentare bene il nostro esperimento”.