Scienza, un addensante l’ingrediente base del brodo primordiale – askanews.it

Scienza, un addensante l’ingrediente base del brodo primordiale

Ott 11, 2016
Roma, 11 ott. (askanews) – La formazione delle prime molecole biologiche alla base della vita resta ancora un mistero. Gli scienziati hanno provato più volte a riprodurre in laboratorio gli ingredienti del cosiddetto brodo primordiale, ma la ricetta non è stata ancora compresa. Una nuova ipotesi arriva da un recente studio pubblicato su Nature Chemistry, nell’ambito dell’Astrobiology Program della Nasa, che spiegherebbe come hanno fatto i progenitori del DNA a replicarsi da soli, senza l’aiuto di molecole enzimatiche, come avviene nelle cellule. Secondo un team di studiosi del Georgia Institute of Technology che ha prodotto l’articolo, – si legge sul sito dell’Agenzia spaziale italiana – l’ingrediente base della zuppa primordiale in grado di consentire ai geni primitivi di auto-duplicarsi potrebbe essere un addensante.

“È un approccio differente da quello che è stato seguito finora. L’aggiunta di un solvente viscoso, di un addensante – spiega Christine He, prima firmataria dello studio, insieme a Isaac Gállego – può aver modificato l’ambiente fisico primordiale. E promosso i processi di auto-duplicazione che, altrimenti, non sarebbero avvenuti in condizioni ordinarie”. Secondo gli studiosi americani, l’ambiente viscoso permetterebbe ai precursori degli acidi nucleici, le molecole dell’ereditarietà, d’interagire il tempo necessario al processo di duplicazione. Mantenendo, in particolare, separati, aperti i filamenti delle primitive doppie eliche. Un compito che, all’interno delle cellule, è normalmente svolto dagli enzimi.

“È un po’ come far nuotare i precursori del DNA nel miele – spiega con un esempio Martha Grover, una delle autrici della ricerca -. In una soluzione viscosa, infatti, i piccoli nucleotidi (i mattoni di base di DNA e RNA, ndr), che si muovono rapidamente, hanno il tempo d’interagire con i filamenti più lunghi. E di essere assemblati gli uni agli altri nel corso del processo di duplicazione. Negli esperimenti che abbiamo effettuato in laboratorio – conclude la studiosa – il processo funziona”.

Il passo successivo – conclude l’Asi – sarà individuare la natura chimica di queste molecole addensanti, capaci di rendere viscosa la soluzione in cui pescava quel guazzabuglio di composti che ha consentito alla vita di prendere il sopravvento, e di perpetuarsi.