Roma, 13 set. (askanews) – Sperimentare sulla Terra gli scenari in cui gli astronauti potrebbero trovarsi in future missioni sulla Luna, su Marte o sugli asteroidi. Dopo “Caves”, il corso coordinato dall’Agenzia spaziale europea che a luglio ha portato 6 astronauti provenienti da tutto il mondo a vivere nelle grotte della Sardegna per familiarizzare con le condizioni di vita durante una missione spaziale, è scoccata l’ora di “Pangea”, che integra “Caves” portando gli astronauti a prendere confidenza con la geologia planetaria.
Lo sguardo è a future missioni sulla Luna, su Marte e sugli asteroidi. Lo scenario è quello di Bressanone, in Alto Adige, dove questa settimana l’astronauta italiano dell’Esa Luca Parmitano e il collega spagnolo Pedro Duque lavoreranno sotto la direzione di geologi planetari europei e metteranno in pratica la propria conoscenza durante delle uscite sul campo.
Il corso Pangea – che prende il nome dall’antico supercontinente – aiuterà gli astronauti a trovare interessanti esempi di roccia e a valutare i luoghi, su altri pianeti, dove è più probabile trovare tracce di vita, ha spiegato il geologo, esploratore e programmatore del corso Francesco Sauro.
La prima parte del corso – spiega l’Esa – vedrà Luca, Pedro e Matthias Maurer (istruttore di astronauti), alle prese con la geologia planetaria insieme a Matteo Messironi, geologo impegnato nelle missioni Rosetta ed ExoMars, quindi con la geologia lunare, con l’esperto della Luna Harald Hiesinger, poi con i meteoriti, insieme ad Anna Maria Fioretti, e infine con Marte, insieme all’esperto Nicolas Mangold, che attualmente lavora con il rover marziano Curiosity della Nasa.
Alla teoria seguiranno uscite sul campo, in zone accuratamente scelte per rappresentare altri pianeti in termini di caratteristiche geologiche. Le lezioni pratiche vedranno gli studenti impegnati a riconoscere rocce, disegnare paesaggi ed esplorare un canyon che ha caratteristiche di sedimentazione simili a quelle scoperte da Curiosity su Marte.
“Abbiamo creato un corso – spiega Sauro – che permetta agli astronauti, nelle future missioni su altri corpi planetari, di individuare le zone migliori per l’esplorazione e le rocce più interessanti dal punto di vista scientifico per prelevare campioni per ulteriori analisi da parte degli scienziati a Terra”.
“Pangea integra il nostro corso Caves di addestramento in grotta” ha fatto notare Loredana Bessone, responsabile del progetto. “Caves orienta la squadra sugli aspetti comportamentali ed operativi di una missione spaziale, mentre Pangea si concentra sullo sviluppo delle conoscenze e delle capacità relative alla geologia planetaria e all’astrobiologia”.
La seconda parte del corso – organizzato insieme al Centro di Studi e Attività spaziali dell’Università di Padova – prenderà il via in ottobre a Lanzarote, Isole Canarie, Spagna.