Bologna, 6 feb. (askanews) – I corpi tra le macerie, la danza come ricostruzione di gesti professionali di soccorso. Tra le caratteristiche più interessanti dell’edizione 2023 di Arte Fiera a Bologna c’è sicuramente il tanto spazio dedicato alle performance, come quella di 4 ore del collettivo israeliano Public Movement, realizzata da Arte Fiera in collaborazione con Fondazione Furla e curata da Bruna Roccasalva. “Si tratta di una performance – ha detto ad askanews – molto ambiziosa, che unisce coreografia azione e installazione”.
La scena di “Rescue” si svolge all’interno di un set fatto di vere macerie di cemento, allestito in uno dei padiglioni della fiera, e all’interno di questo spazio drammatico e suggestivo i corpi dei performer ricostruiscono, come coreografia, delle azioni di salvataggio imparate attraverso un addestramento con vere unità di soccorso. “Quello che la performance veramente sottolinea – ha aggiunto la curatrice di Fondazione Furla – è questa intimità, questa unione tra i corpi, che trasmette sentimenti di solidarietà, di empatia e fratellanza”.
Per Arte Fiera l’attenzione alla performance è da anni consolidata e la presenza di un gruppo internazionale importate come Public Movement testimonia il valore di questa scelta. “L’invito di Arte Fiera – ha concluso Bruna Roccasalva – per noi in primo luogo ha rappresentato la possibilità di tornare a Bologna, e poi anche un’occasione di tornare a lavorare con la performance”.
Non sappiamo che macerie siano quelle che vediamo, né che evento abbia innescato gli interventi di soccorso. Ma sappiamo che quei corpi vestiti di bianco a loro modo ci danno un messaggio di speranza che la danza veicola e che la scena dell’arte contemporanea è chiamata ad accogliere e gestire.