In Italia mancano 10.000 autisti, FlixBus lancia corso formazione

I dati in crescita, oggi pochi conducenti giovani e poche donne

GEN 25, 2023 -

Roma, 26 gen. (askanews) – Il lavoro ci sarebbe ma mancano i lavoratori: secondo i dati forniti dall’Anav, nell’ottobre del 2022 la carenza dei conducenti in Italia era di circa 6.700 unità, un dato ancora in crescita.

Andrea Incondi, Managing Director FlixBus Italia, spiega: “Oggi tutto il settore dei trasporti affronta una grave difficoltà, quella della carenza degli autisti: per dare un dato certo, in Europa oggi mancano 400mila autisti: posizioni aperte che non vengono ricoperte. In Italia il valore si attesta attorno ai 10mila autisti che mancano. Oggi circa un terzo degli autisti è sopra i 55 anni e osserviamo che il rinnovo di questo parco autisti non sta avvenendo con una rapidità tale da permettere un ricambio generazionale”.

Ed è per questo che è necessaria una formazione e FlixBus sta mettendo a punto la seconda edizione di FlixAcademy, l’accademia di formazione per autisti di autobus specializzati nella lunga percorrenza. Sarà un corso gratuito, aperto ai giovani dai 25 ai 40 anni, in tutta Italia.

“Noi abbiamo creato e sviluppato la FlixAcademy”, spiega Incondi, “che ha come obiettivo quello di aiutare e accompagnare questi ragazzi, giovani, uomini, donne, che possono imparare questa professione: non è solo prendere la patente ma noi accompagniamo anche con tutta una serie di formazioni correlate come i corsi di lingua inglese, dei corsi correlati alla sicurezza e alla salute, corsi di problem solving”.

Per porre rimedio a questa carenza e offrire posti di lavoro anche la politica dovrebbe intervenire con delle azioni mirate.

“La prima è che oggi il conseguimento della patente può avvenire solamente dai 25 anni in poi, noi chiediamo di abbassare questa soglia ai 21. La seconda è quella di supportare e sostenere i costi che sono necessari per prendere la patente, che costa dai 3 ai 5mila euro, che è una cifra importante per chi vuole accedere a questa professione, e infine comunicare sempre di più la bellezza si questo tipo di professione, soprattutto rivolgendosi a quelle categorie che oggi rappresentano la parte minoritaria, quindi i giovani e le donne”.