Roma, 22 dic. (askanews) – Roma ha ospitato la musica azerbaigiana in un primo appuntamento dedicato a musicisti, studiosi e appassionati, che punta a costruire un ponte culturale sempre più solido tra Italia e Azerbaigian nei 30 anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi.
La due giorni ha visto prima una masterclass sulla musica azerbaigiana con il suonatore di tar di fama internazionale Sahib Pashazade al Centro di cultura dell’Azerbaigian e poi un evento presso il Teatro Sala Umberto. Pashazade e i cantanti Kamile Nebiyeva e Ilkin Ahmadov, il suonatore di kamancha Khayyam Mammedov e la pianista Saida Taghi-zadeh si sono esibiti nel concerto Kharibulbul.
La serata, aperta dai saluti dell’Ambasciatore designato della Repubblica dell’Azerbaigian in Italia Rashad Aslanov, è stata dedicata al 270mo anniversario della città di Shusha, capitale culturale dell’Azerbaigian.
Nel repertorio brani della musica tradizionale azerbaigiana e della cultura italiana, come Il mio Azerbaigian di Alibaba Mammedov, un’ouverture da “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini e l’Estate da “Le quattro stagioni” di Vivaldi, come ha spiegato Pashazade che ha parlato anche del Mugham, forma musicale caratterizzata da un alto grado di improvvisazione, che dal 2003 è inserito nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco.
“L’Italia è considerata la Patria della musica e la musica azerbaigiana ha delle relazioni forti con quella italiana. In questo concerto sono presenti sia momenti di improvvisazione con una delle forme di musica tradizionale azerbaigiana, nota come Mugham e brani dei compositori italiani eseguiti con gli strumenti tradizionali azerbaigiani”.