Ghulam Rasool (Pakistan), 29 ago. (askanews) – Le inondazioni causate dalle piogge monsoniche in Pakistan, iniziate a giugno e che hanno provocato enormi alluvioni negli ultimi giorni hanno ucciso almeno 1.061 persone: secondo l’ultimo rapporto pubblicato dalla National Disaster Management Authority (Ndma) le autorità stanno ancora cercando di raggiungere dei villaggi isolati situati nelle zone montuose del Nord del Paese, il che potrebbe aumentare ulteriormente il bilancio.
Secondo il governo di Islamabad, più di 33 milioni di persone, ovvero un pachistano su sette, sono state colpite dalle inondazioni e quasi un milione di case sono state distrutte o gravemente danneggiate. L’Ndma ha riferito che oltre 80.000 ettari di terreni agricoli sono stati devastati e oltre 3.400 chilometri di strade e 157 ponti sono stati spazzati via.
Naheed Shaikh è stata sorpresa dall’alluvione proprio mentre cominciava ad avere le doglie: “Ho sentito il dolore, ma avevo paura di dirlo…ma alla fine l’ho detto a mia madre. Mi hanno portata all’ospedale, e ho dato alla luce la bambina. C’era tantissima pioggia. Avevamo una casa piccola, che è crollata”
Anche Papa Francesco ha voluto ricordare la catastrofe che ha colpito il paese asiatico, prima dell’Angelus domenicale celebrato a Collemaggio, vicino all’Aquila.
“In questo luogo, che ha patito una dura calamità, voglio assicurare la mia vicinanza alle popolazioni del Pakistan colpite da alluvioni di proporzioni disastrose. Prego per le numerose vittime, per i feriti e gli sfollati, e perché sia pronta e generosa la solidarietà internazionale”.
Il Pakistan ha chiesto assistenza internazionale: gli Stati Uniti, il Regno Unito, gli Emirati Arabi Uniti e altri paesi hanno risposto all’appello, ma il governo pachistano ha fatto sapere che sono necessari più fondi.