Poggio Renatico (Ferrara), 7 giu. (askanews) – Caldo torrido anticipato e assenza di piogge potrebbero influire in maniera determinante sulla resa dei campi di grano italiani. Le prime stime realizzate dai Consorzi agrari d’Italia, dalla Società italiana sementi e da Ibf servizi non sono affatto positive con un calo della produzione anche molto sostenuto in diverse aree del paese. I prezzi, invece, dovrebbero attestarsi in linea con le medie del periodo, nonostante i costi di produzione più che raddoppiati rispetto al 2021.
Numeri che confermano l’importanza di sperimentare nuove tecniche di precisione per aumentare la produzione di grano Made in Italy, diminuendo i costi e mantenendo un alto livello qualitativo dei cereali.
Claudio Cristiani responsabile settore ricerca e sviluppo Consorzi agrari d’Italia: “Applicando le tecniche che noi consigliamo agli agricoltori riusciamo, in genere, ad avere un aumento del 12% di produzione e portiamo ad avere all’agricoltore un risparmio dei mezzi tecnici del 9%”.
I tecnici di Società italiana sementi, durante l’anno, sono impegnati nell’individuazione di genotipi innovativi e adattabili alle varie condizioni della nostra cerealicoltura, oltre che alle nuove sfide offerte dai mutamenti climatici.
I risultati sono stati presentati alle “Giornate in campo”, un tour rivolto ad aziende agricole e imprenditori che si è concluso a Poggio Renatico, in provincia di Ferrara. Il responsabile ricerca e sperimentazione di Sis, Stefano Ravaglia: “Le varietà che noi inseriamo nel nostro catalogo derivano in alcuni casi da un’intenso lavoro di costituzione e creazione varietale, ma anche di screening. Vantiamo una peculiarità sul territorio italiano di una rete sperimentale che gestiamo direttamente dalla semina al raccolto che va dal Triveneto e arriva alla Sicilia”.
Gli appezzamenti già digitalizzati sono in aumento anche se ancora molto pochi. Eppure proprio l’uso della tecnologia – immagini satellitari, droni, stazioni meteo e sensori di umidità – consente di raccogliere dati per gestire il flusso di lavoro all’interno della campagna agraria.
Marco Vidale, responsabile commerciale di Ibf servizi: “Non affermiamo assolutamente nulla di sbagliato se diciamo che in alcuni casi riusciamo a far risparmiare l’azienda agricola fino al 15% di concime oppure, a parità di sistema di irrigazione, anche il 20% di risorsa idrica quindi di acqua. Questo comporta una maggior sostenibilità dal punto di vista economico ma anche ambientale”.