Ankara, 1 giu. (askanews) – Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha rilanciato le minacce di un’offensiva militare nel nord della Siria, che avrebbe come bersaglio i “terroristi” curdi. “Ancora una volta stiamo entrando in una nuova fase di impegno per costruire una zona di sicurezza profonda 30 chilometri lungo tutto il nostro confine meridionale. Stiamo ripulendo i territori di Tell Rifat e Manbij”, ha detto, riferendosi alle città settentrionali siriane.
“Più tardi, faremo lo stesso passo dopo passo in altre regioni (della Siria, ndr). Vedremo chi sosterrà e chi tenterà di impedire la legittima sicurezza delle operazioni compiute dalla Turchia”.
È da una settimana che il leader turco minaccia di lanciare un’operazione contro i combattenti del Pkk, il partito dei lavoratori del Kurdistan. Nel mirino anche l’Unità di Protezione Popolare, nota sotto l’acronimo YPG, milizia curdo-siriana che ha stretti rapporti con il Pkk.
Nel fine settimana Erdogan aveva affermato che la Turchia non aspetterà il permesso degli Stati Uniti per lanciare una simile operazione.
Washington la settimana scorsa aveva messo in guardia Ankara dal lanciare una operazione militare nel nord della Siria, affermando che minerebbe la stabilità della regione e metterebbe a rischio le forze americane di stanza nell’area.