Roma, 20 apr. (askanews) – Il Consiglio presidenziale dello Yemen ha prestato giuramento nel corso di una cerimonia con misure di massima sicurezza, un passo ritenuto importante per aiutare a trovare una soluzione al conflitto che devasta il Paese dal 2014.
La guerra vede contrapposti il governo, sostenuto militarmente dall’Arabia Saudita, ai ribelli sciiti Houthy, appoggiati dall’Iran, che controllano la capitale Sana’a e una parte settentrionale del Paese.
Il 7 aprile il presidente yemenita Abd Rabbo Mansour Hadi, di base in Arabia Saudita dopo la sua fuga dallo Yemen nel 2015, ha rimesso i “pieni poteri” a questo Consiglio presidenziale incaricato di negoziare un prolungamento della fragile tregua in vigore da inizio aprile.
Nelle immagini ufficiali il capo del Consiglio presidenziale, Rashad Al-Alimi, nel suo intervento, davanti al presidente della Camera dei rappresentanti, ai deputati lealisti, all’ambasciatore saudita in Yemen, ambasciatori europei, all’inviato delle Nazioni Unite in Yemen, Hans Grundberg, e all’inviato speciale americano Tim Lenderking:
“Il Consiglio presidenziale, che agisce nello spirito di un’unica squadra, si impegna verso tutto il popolo yemenita, da Nord a Sud, ad andare avanti sulla base di una partnership e del consenso nazionale per affrontare tutte le sfide politiche, militari, di sicurezza, economiche e sociali. La più importante di queste è mettere fine al colpo di Stato e alla guerra, di restaurare lo Stato, la pace e la stabilità”.
Il giuramento del Consiglio di otto componenti si è svolto ad Aden, sede provvisoria del governo, dove sono stati dispiegati centinaia di soldati per garantire la sicurezza della cerimonia che si è tenuta in un luogo segreto, secondo fonti governative.
La guerra in Yemen ha causato la morte di circa 380.000 persone, la maggior parte delle quali per cause indirette come fame, malattie e carenza di acqua potabile, secondo l’Onu. Si contano inoltre milioni di yemeniti sfollati.
(FONTE IMMAGINI: YEMEN GOVERNMENT)