Pechino, 18 mar. (askanews) – La Cina continuerà ad attuare le sue severe politiche anticovid ma deve prepararsi a una diffusione della variante Omicron e delle sue sub-varianti difficile da controllare anche con le strategie di tolleranza zero, confinamenti e test di massa adottate finora nel paese.
A spiegarlo sono stati due viceministri della Commissione nazionale della Sanità in una conferenza stampa a Pechino, mentre i casi – ancora contenuti a poche migliaia secondo i dati ufficiali – continuano ad aumentare.
“La Cina continuerà a confrontarsi con focolai dovuti principalmente alla variante Omicron, che scoppiano in più località contemporaneamente. La situazione di prevenzione e controllo sta diventando progressivamente più grave e complicata”, ha spiegato il viceministro Wang Hesheng.
In queste condizioni, la vaccinazione diventa la difesa fondamentale per poter limitare le conseguenze più gravi del virus. I numeri dichiarati da un altro viceministro, Zeng Yixin, sono impressionanti: “Un totale di un miliardo e 239,57 milioni di persone hanno completato il ciclo di vaccinazione primario, il che rappresenta l’87,85% della popolazione. Vorrei anche sottolineare che per quanto riguarda la terza dose, a cui tutti attribuiamo molta importanza, è stata somministrata a 644,68 milioni di persone”.