Roma, 22 nov. (askanews) – Vittoria schiacciante alle elezioni regionali per il partito del presidente del Venezuela Nicolas Maduro, la cui rielezione nel 2018 non è stata riconosciuta da una parte della comunità internazionale. Secondo il Consiglio elettorale nazionale (Cne), i candidati pro-Maduro si sono aggiudicati 20 su 23 posti da governatore o sindaco, più la capitale Caracas, di fronte a un’opposizione divisa che non partecipava a delle elezioni dal 2017, dopo avere boicottato le presidenziali e le legislative. Per Maduro è un trionfo:
“Noi, la forza rivoluzionaria – ha esultato Maduro – abbiamo vinto in 21 Stati, tra cui la capitale della Repubblica bolivariana del Venezuela, Caracas. 24 a 21 (vittorie)”.
Pedro Calzadilla, presidente del consiglio elettorale nazionale:
“Oggi (domenica 21 novembre, ndr) si è conclusa una giornata democratica straordinaria e di successo e il popolo del Venezuela si è dato appuntamento nei seggi elettorali e ancora una volta ha fatto sentire ed espresso la volontà del popolo”.
“Con una percentuale di spoglio dei risultati del 90,21% e un’affluenza della popolazione di elettori ed elettrici del 41,80% e un totale di 8.151.793 cittadini e cittadine, grazie”, ha aggiunto.
La televisione di Stato ha riferito di una “vittoria storica della rivoluzione” chavista (dal nome di Hugo Chavez, storico predecessore di Maduro). L’opposizione ha conquistato tre Stati: l’isola di Nueva Esparta, Cojedes e soprattutto Zulia, stato petrolifero, il più popolato del Venezuela, la cui capitale Maracaibo è la seconda città più grande del paese.
L’Unione europea ha inviato una missione di osservatori elettorali nel Paese sudamericano, la prima in 15 anni. Il loro rapporto è atteso per il 23 novembre.