Roma, 14 ott. (askanews) – Il tema della transizione ecologica è entrato nel dibattito pubblico relativamente da poco ma l’urgenza delle questioni che porta con sé lo ha reso cruciale. La pandemia da un lato e le risorse stanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza dall’altro, hanno messo in luce come la direzione debba essere quella necessariamente di uno sviluppo sostenibile che salvaguardi il pianeta. Ma l’obiettivo non è affatto semplice e quello che serve è un approccio coordinato in cui tutti gli attori si parlino. È stato proprio questo uno degli aspetti emersi nel dibattito organizzato da Terna ‘La sfida della transizione ecologica’.
Alla discussione hanno partecipato il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, insieme alla presidente del gruppo che gestisce la rete elettrica nazionale, Valentina Bosetti, che si è soffermata sulla necessità di analisi integrate e multidisciplinari, e all’amministratore delegato, Stefano Donnarumma che ha evidenziato l’importanza di un percorso sistemico.
“Nella transizione ecologica gli attori che entrano in campo sono tanti, le infrastrutture sono tante. Come avete sentito si è parlato di infrastrutture energetiche, infrastrutture dei trasporti; quindi, ci sono possibili integrazioni, percorsi congiunti, paralleli. Un tema, se avete notato, anche di competenze. Mettere a fattor comune le competenze, la forza delle aziende, delle organizzazioni per andare tutti nella stessa direzione”.
Un contributo importante può arrivare infatti proprio dalle grandi aziende, ha spiegato Donnarumma, per sfruttarne al meglio potenzialità ed esperienza maturata.
“Le locomotive del nostro Paese sono le grandi imprese, anche quelle a partecipazione pubblica come Terna, organizzate per pianificare e realizzare importanti investimenti e, grazie alle loro competenze, necessarie per la ripresa del Paese. Molte sono le persone che al governo ascoltano e dialogano con noi, aziende infrastrutturali grandi, importanti, perché capiscono l’importanza dei suggerimenti che noi possiamo dare sui piani, piuttosto che delle proposte che possiamo fare sui progetti. Penso che in qualche modo queste organizzazioni possano essere anche un riferimento per la moltitudine di attori che entreranno in campo per eseguire i piani del Pnrr”.
Ma per accelerare e dare esecuzione ai progetti per la transizione ecologica occorre semplificare le procedure burocratiche e i permessi. Molto è stato fatto, ma ci sono ancora, secondo l’amministratore delegato di Terna, spazi di manovra.
“Siamo su un buon percorso. Il ministro prima ricordava gli sforzi importanti che ci sono stati in questi mesi e anche noi li vediamo. Anche nelle nostre procedure c’è stato un certo snellimento. Certo l’impegno è molto grande e importante. Esistono ancora, secondo me, delle possibilità di semplificazione, ma sono certo che il governo sta andando in quella direzione”.