Milano, 13 set. (askanews) – Sfruttare le sinergie fra economia green e economia blu, rappresentata dal digitale e dall’informazione, per disegnare un futuro sostenibile e centrare gli obiettivi 2030 di riduzione delle emissioni. Il tema è stato al centro della seconda edizione de “il Verde e il Blu Festival di Milano, Buone idee per il futuro del pianeta”. Fra i relatori l’AD di Terna, Stefano Antonio Donnarumma, che ha parlato degli investimenti per realizzare progetti come la Adriatic e la Tyrrhenian Link e della necessità di velocizzare gli iter autorizzativi e burocratici, pur riconoscendo che dei passi avanti sono stati fatti
“Stiamo vivendo un momento storico molto importante: siamo tutti impegnati per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che l’Italia e l’Europa si sono dati – ha affermato l’AD di Terna, Stefano Donnarumma – Per riuscirci è necessario non solo programmare, ma anche realizzare tutte le opere indispensabili alla concreta attuazione della transizione energetica. Il ruolo di Terna non può che essere quello, sfidante, di regista, in grado di delineare chiari e possibili scenari futuri. Per fare tutto questo Terna si affida alle sue persone, alle loro alte competenze tecniche, con le quali sarà possibile realizzare un sistema elettrico sempre più efficiente e sostenibile. Indispensabile fattore abilitante della transizione energetica è lo sviluppo della rete di trasmissione nazionale, al fine di garantire l’integrazione nella rete elettrica dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. Il nostro nuovo Piano di Sviluppo prevede oltre 18 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 10 anni ed è oggi uno dei programmi di investimento italiani più importanti. Abbiamo incrementato gli investimenti del 25% rispetto al precedente piano: gli interventi programmati daranno un importante contributo al rilancio del Sistema Paese – ogni miliardo investito in infrastrutture ne genera, infatti, tra due e tre in termini di PIL e consente di creare moltissimi nuovi posti di lavoro. Per questo è importante rendere più spediti i processi autorizzativi e burocratici che spesso rallentano la realizzazione delle opere”.
Ma gli investimenti non bastano. L’economia circolare e la transizione ecologica richiedono anche un profondo processo di trasformazione collettivo e culturale: occorre ridisegnare spazi, abitudini quotidiane, attività formative e produttive. Temi che verranno affrontati nei prossimi appuntamenti dedicati al climate change: la Cop Youth e i lavori della Pre Cop 26 che si terranno a Milano a partire dal 28 settembre.