Roma, 20 mag. (askanews) – Un viaggio alla scoperta delle straordinarie stanze dell’Accademia della Crusca, nata a Firenze tra il 1582 e il 1583, tra le meraviglie della Villa medicea di Castello sede dell’Accademia dal 1972, col suo giardino all’italiana (curato dalla Direzione Regionale Musei della Toscana); la Biblioteca, unica al mondo per la collezione di testi, dizionari, grammatiche e riviste specializzate. Ed ancora l’Archivio storico, il più ricco deposito della storia della Crusca e dei materiali autografi prodotti nei secoli dagli Accademici; la Sala delle Pale, dove sono conservati gli emblemi dell’Accademia e dei suoi membri, ispirati all’analogia che ha guidato fin dall’inizio l’attività della Crusca, tra la buona lingua e la buona farina.
Anche l’Accademia della Crusca celebra i 700 anni di Dante Aligheri, e lo fa con numerose iniziative. Come spiega ad askanews il presidente Claudio Marazzini: “L’Accademia guarda a Dante non solo come padre della lingua italiana ma in un’epoca in cui la frattura tra Dante esiliato dai fiorentini e la sua città si è ormai colmata e risanata completamente. Nella fierezza del Cinquecento si sviluppa un culto di Dante e il desiderio di non averlo mai condannato all’esilio”.
“Un’iniziativa importante è il grande vocabolario dantesco che abbiamo messo in cantiere e che avremmo voluto terminare per il 2021 ma non è ancora terminato. Abbiamo affiancato il grande vocabolario dantesco per studiosi e specialisti con l’iniziativa della parola di Dante fresca di giornata che viene presentata a mezzanotte commentata non tanto con un tono accademico ma con un tono sbarazzino suscitando la curiosità del lettore”.
La presidente onoraria Nicoletta Maraschio annuncia un’altra grande iniziativa: “Altra iniziativa a lunga durata è il Museo della Lingua italiana. Dante padre della lingua, ci sarà una stanza dedicata a lui ma poi si vedranno gli sviluppi della nostra lingua nel corso del tempo fino ad oggi. Dante come motore del futuro della lingua italiana, primo museo in Italia, un’impresa destinata a durare nel tempo”.
Nella Biblioteca sono custodite alcune opere preziose legate a Dante: come l’edizione del 1595 della Divina commedia curata e pubblicata proprio dagli accademici della Crusca, la prima edizione dell’incunabolo dell’edizione di Dante con il commento di Cristoforo Landino, pubblicata nel 1481 e presentata ai Medici. Bellissimi capilettera e con incisioni di Baccio Baldini su disegno di Sandro Botticelli. Un’edizione rarissima.