Milano, 29 mar. (askanews) – Criteri di misurazione della responsabilità sociale davvero aderenti all impatto sulla comunità di riferimento all attività di impresa e non solo proiettati verso generali aspirazioni di principio; partenariato profit-nonprofit come risorsa strutturale per la rinascita di business di comunità e prossimità; un modello di innovazione da intendere più come paradigma frugale piuttosto che prestazionale.
Sono tre linee di sviluppo sostenibile da perseguire nel concreto dopo che obiettivi green e principi di sostenibilità sono stati enunciati nei piani ufficiali di rilancio post-pandemia, secondo la valutazione di Mario Calderini, economista del Politecnico di Milano e presidente di Quinto Ampliamento.
“Dobbiamo tutti stare attenti ad un falso alleato – dice Calderini – vale a dire a questa crescente centralità, nel campo della misurazione, dei criteri ESG . Sono certamente degli elementi di importanza decisiva, ma dobbiamo stare attenti che in questo desiderio di standardizzazione, di omologazione, in questa prevalenza dell’aspetto ambientale sull’aspetto sociale, in questa fortissima forza centrifuga che fa prevalere obiettivi più di ordine globale o universale non si perdano poi di vista le comunità e il rapporto di prossimità”.
Calderini è intervenuto alla tappa di Ivrea del Giro d Italia della Sostenibilità edizione 2021, il viaggio organizzato dal Salone della CSR e dell innovazione sociale alla ricerca delle migliori esperienze di sostenibilità espresse dai territorio italiani.
Parlando da presidente di Quinto Ampliamento -movimento di pensiero che promuovere un modello di impresa con al centro la crescita della persona e uno sviluppo sostenibile ed equilibrato – Caledrini indica nei business di comunità fondato sull alleanza profit-nonprofit una delle spinte più importanti del rilancio economico del dopo covid. “Non sfugge a nessuno quanto siano tornati centrali i beni relazionali, la reciprocità, la cooperazione il mutualismo. Questo sta avvenendo in generale e anche in alcuni business molto specificie diversi come nell’assistenza e la cura, nella produzione e distribuzione del cibo, nel turismo di prossimità, nei modelli di abitare ci sono dei settori – prosegue Calderini – E mi sento di sento di fare questa previsione: in molti di questi settori non ci sarà più business se non di comunità, non ci sarà più business se non fortemente radicato in una dimensione di prossimità. E per fare questo la strada da seguire credo sia quella dell ibridazione che non può che avvenire attraverso partenariati complessi tra profit e no profit”.
In questa alleanza, il mondo del nonproft – secondo Calderini – diventa artefice un ulteriore importante spinta valoriale, spinta che tende a un nuovo modello di innovazione. “Nel settore dell’innovazione credo che ci siano molte cose che dobbiamo imparare dal terzo settore e da chi è abituato ad innovare in contesti di risorse scarse – conclude il presidente di Quinto Ampliamento – C è in vista un cambiamento radicale ed enorme del paradigma di innovazione . E finita l’era dell’innovazione prestazionale super funzionale, cioè quella in cui si pensa alla miglior versione possibile dalla tecnologia rispetto alle prestazioni. Ora dobbiamo cominciare a pensare in termini di innovazione frugale cioè un’innovazione che sia in grado di essere portata avanti in situazioni risorse scarse, e soprattutto che non guardi solo alla prestazione assoluta della tecnologia, ma alla prestazione della tecnologia relativamente al sistema di bisogni da cui deve rispondere in maniera inclusiva”.
L edizione 2021 del Giro d Italia si sviluppa in 15 tappe fino giungo come percorso di avvicinamento all appuntamento nazionale de 12 e 13 ottobre, a Milano, del Salone della CSR e dell innovazione sociale.
( luca.ferraiuolo@askanews.it )