Musica dal vivo, Aiam chiede una data per programmare ripartenza

Videoappelli di 115 'abbonati abbandonati': riaprire in sicurezza

GEN 28, 2021 -

Roma, 28 gen. (askanews) – Una campagna di sensibilizzazione per la riapertura dei teatri, in sicurezza, e per la gioia della musica dal vivo: l’ha varata AIAM, l’associazione che rappresenta le 115 più importanti società di concerti italiane, e che chiede una data per programmare la ripartenza.

Da lunedì 25 gennaio Aiam diffonde un video al giorno girato da un ‘abbonato abbandonato’, 115 in tutto: le voci del pubblico comune affamato di musica e bellezza, musicisti e appassionati, piccoli, grandi, anziani e anche i loro quattrozampe, perché la musica è necessaria, anche e soprattutto nei momenti di crisi; qui vediamo il bellissimo collage di questi appelli accorati.

Con oltre un milione e seicentomila biglietti venduti nel 2019 – ultimo anno in cui si è potuta svolgere una regolare attività concertistica – il settore dei concerti dal vivo è un fiore all’occhiello della cultura italiana. AIAM è oggi l’unica realtà associativa che assicura a tutto il Paese, da nord a sud, dalle metropoli ai piccoli centri di provincia, una capillare offerta musicale in continuo dialogo col territorio, con le istituzioni, con le scuole e, soprattutto, con un pubblico ampio, orfano dallo scorso 26 ottobre di un servizio culturale che non ha mai considerato accessorio.

Le 115 associazioni musicali rappresentate da AIAM, molte delle quale contano oltre mille abbonati alle loro stagioni, hanno obbedito alle severe direttive governative, con responsabilità, facendosi carico di ingenti investimenti, per garantire un’offerta culturale in piena sicurezza per il loro pubblico e per gli artisti impegnati sul palcoscenico. Tutto questo accadeva a settembre, quando il settore dello spettacolo dal vivo sembrava potesse riaprire.

Nell’ultimo anno le associazioni federate in AIAM hanno dato voce e opportunità professionali ad artisti ed operatori del settore, da mesi abbandonati economicamente, psicologicamente e professionalmente ad un destino di oblio e trascuratezza; hanno ripetuto che la cultura non è un accessorio pericoloso, ma il fondamento della nostra identità personale e nazionale, la base della nostra coesione sociale; hanno denunciato che non si può vivere di solo consumismo, soprattutto durante una grave pandemia. Ma adesso, con tutti i teatri e auditorium chiusi per legge, è giunto il momento di cedere la parola agli spettatori, veri orfani del sollievo, della cura e della forza che la musica, vissuta in sicurezza, può dare ben più di tante merci privilegiate nel pensiero strategico della politica italiana.

Perciò ogni giorno AIAM pubblica sui suoi social e invierà a tutti i media italiani, nazionali e locali, il video-appello di un Abbonato Abbandonato, uno per ognuna delle sue 115 associazioni, profondamente radicate sul territorio, da Bormio a Noto, dagli innumerevoli piccoli centri di provincia che sono la vera ossatura sociale del nostro paese, fino alle grandi città come Roma e Milano che ospitano circa 8 associazioni attive ciascuna. Ogni giorno AIAM darà voce a quel pubblico che non si è mai arreso alla chiusura dei teatri e degli auditorium e che non vede l’ora di tornare ad applaudire i propri beniamini.

Come sempre, nel rispetto responsabile delle norme di sicurezza che il governo ha dato e vorrà dare: ed è per questo che AIAM chiede almeno una data, un orizzonte temporale per poter programmare la ripartenza seguendo tutte le regole necessarie.

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