Milano, 27 gen. (askanews) – Parla di Social network Vladimir Putin intervenendo al World Economic Forum (WEF) di Davos. E lo fa in un giorno particolare: quello della luce verde alla nuova estensione del trattato nucleare START, uno dei nodi chiave della deterrenza e pietra miliare del sistema di controllo degli armamenti che affonda le radici nella Guerra fredda. Ma Putin si esprime davanti alla platea internazinale soprattutto all’indomani della telefonata con Joe Biden, primo contatto con il neopresidente Usa, che magari ha messo in luce tutti i punti di tensione – da Navalny agli attacchi hacker – ma che avrebbe potuto andare molto peggio.
Secondo Putin dai social americani arrivano “tentativi di… sostituirsi alle legittime istituzioni democratiche, … limitare il naturale diritto di una persona di decidere da sola come vivere”. E poi l’affondo con un chiaro riferimento all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio: “Lo abbiamo appena visto tutti negli Stati Uniti”.
Quanto all’Ue, Russia ed Europa devono stare insieme, secondo quanto affermato da Putin. Ora le relazioni non sono normali, è necessario tornare al dialogo e ad un programma positivo. E a questo si aggiunge la diplomazia dei vaccini che attraverso il suo Sputnik V, Mosca esercita attivamente: “È necessario unire, coordinare gli sforzi di tutto il mondo per diffondere e aumentare la disponibilità dei vaccini necessari ora contro il coronavirus. Si dovrebbe fornire assistenza a quegli Stati che hanno bisogno di sostegno, compresi quelli africani”, dice.
Il mondo deve unirsi nella lotta contro la pandemia. Perchè è il momento di agire. Anche perchè in questo momento di crisi e di conflitti interni, in cui “i governi cercano nemici esterni”, secondo Putin la situazione potrebbe diventare pericolosamente imprevedibile e incontrollabile.