Milano, 7 ott. (askanews) – Uno strumento laser italiano ci permetterà di scoprire nuovi esopianeti e, potenzialmente, anche tracce di vita extraterrestre, rivelando la presenza nell’atmosfera di benzene, un idrocarburo aromatico monociclico presente su corpi celesti come Giove o Titano oltre che nell’atmosfera terrestre, come prodotto della combustione.
La ricerca in tal senso ha fatto un importante passo avanti grazie al lavoro di un team del laboratorio Cosmos Lab del Politecnico di Milano coadiuvato dall’università Kaust (King Abdullah University for Science andTechnology) dell’Arabia Saudita e dal Dipartimento di Chimica dell’università di Bologna.
I dettagli li ha spiegati ad askanews Marco Marangoni, docente di Fisica al Politecnico di Milano.
“In questo lavoro – ha spiegato – dimostriamo una misura estremamente accurata dello spettro d’assorbimento della molecola del benzene in una regione spettrale, quella del medio-infrarosso, dove questa molecola presenta dei moti vibrazionali caratteristici di curvatura della molecola rispetto al piano della molecola stessa. Lo spettro d’assorbimento è una sorta di firma caratteristica di una determinata specie chimica che può essere utilizzata per identificare questa molecola in atmosfere anche complesse”.
Il benzene è considerato una fonte importante di carbonio nell’universo ed “evolvendosi” potrebbe dare origine a un’atmosfera potenzialmente adatta anche allo sviluppo della vita. Certo, non esiste una relazione diretta benzene = vita ma, spiegano gli scienziati, questo strumento consente, intanto, di individuare più facilmente nuovi esopianeti e poi, la conoscenza della molecola offre la possibilità di studiare meglio l’evoluzione della loro atmosfera. Come funziona lo ha spiegato Marco Lamperti, ricercatore del Cosmos Lab.
“Lo strumento è costituito da due parti fondamentali – ha illustrato il giovane ricercatore – innanzitutto un laser altamente coerente che emette tra 12 e 15 micron, una regione spettrale in cui non esistono sorgenti commerciali, nella quale il benzene a altri idrocarburi hanno il loro spettro d’assorbimento più intenso. Il secondo ingrediente è un pettine di frequenza, un laser che è valso il premio Nobel per la Fisica nel 2005 e che, riferito a un orologio atomico, può essere utilizzato come regolo per calibrare la frequenza del primo laser”.
L’innovativa scoperta Made in Italy è stata pubblicata sulla prestiogiosa rivista Communication Physics del gruppo Nature, tra le più autorevoli al mondo nel campo della ricerca scientifica.