Milano, 21 apr. (askanews) – Mentre continuano incessanti le polemiche sulla presenza dei militari russi ormai da un mese in Italia, il contingente prosegue la sua attività nella bergamasca e nei prossimi giorni procederà alla disinfezione anche della Provincia di Brescia in collaborazione con i militari italiani e l’Associazione Nazionale Alpini, Sezione di Brescia.
Intanto nell’ospedale da campo di Bergamo medici e infermieri russi, insieme con i colleghi italiani, hanno preso in cura 70 pazienti con infezione da coronavirus. Attualmente, 41 pazienti continuano il trattamento in ospedale.
L’interazione con i medici russi la spiega Sergio Signorelli:
“Quello che ho conosciuto sono un’ottima équipe e ci lavoro molto bene, sono molto preparati e ci aiutano. Mi trovo molto bene con loro e direi che facciamo una buona equipe. Il lavoro è molto interessante insieme e positivo”.
Ma c’è stato comunque un cambio di marcia.
“Sono militari – sottolinea il medico italiano – e quindi sono abituati soprattutto i medici militari russi ad avere dei giovani sani o con malattie al massimo acute, qui si sono adattati molto bene a curare malattie croniche, di pazienti anche anziani. Quindi noi ringraziamo loro, e il Governo russo per averci dato una mano”.
L’anestesista Georgij Soloviov spiega la situazione nel reparto dove si trovano tre pazienti in condizioni critiche.
“Ogni paziente necessita di un approccio individuale perchè le condizioni possono cambiare di ora in ora. Molto velocemente. Due dei tre pazienti sono comunque coscienti, ma bisogna essere pronti poichè le condizioni possono cambiare e rendersi necessario il sonno indotto”.
Il lavoro delle squadre mediche e infermieristiche è intenso, 24 ore su 24. Molta stanchezza ma anche qualche soddisfazione: 29 pazienti già curati e dimessi. Mentre i loro colleghi della disinfezione hanno già coperto 73 edifici ed Rsa, oltre 600 mila metri quadrati di locali interni e oltre 95 mila metri quadrati di strade asfaltate.