Milano, 28 ago. (askanews) – Tutti maschi. Nelle trattative sulla formazione del nuovo governo, nella sfilata dei gruppi parlamentari al Quirinale per le consultazioni, nel toto ministri, le donne sono sempre poche, pochissime, quando non del tutto assenti. La loro voce scompare dalla scena pubblica in un momento cruciale per il Paese, come fatto notare dalla presidente del gruppo per le Autonomie al Senato Julia Unterberger durante le consultazioni. “Si parla solo di ministri maschi, l’Italia dovrebbe badare ad avere una quota rappresentativa di donne nel nuovo governo”, ha detto.
Una opinione condivisa da un gruppo di donne in Parlamento che ha chiesto a Mattarella di intervenire sulla questione, con un appello pubblico, firmato da una ventina di loro, tutte di sinistra, fra cui Rossella Muroni di Leu e Beatrice Brignone, segretaria di Possibile.
“Siamo stanche di essere l’eccezione o di ricoprire ruoli ‘solo’ per garantire la parità di genere. Vogliamo assumerci la responsabilità di gestire posizioni chiave per portare avanti le politiche di cui questo Paese ha bisogno”, scrivono nell’appello su change.org, chiedendo a Mattarella di farsi garante di un “governo paritario e di alto profilo, che valorizzi le competenze e il ruolo politico e democratico delle donne”.