Roma, 11 giu. (askanews) – Fanpage torna a scavare nei torbidi affari dei rifiuti. Al centro dell’inchiesta di Sacha Biazzo – di cui pubblichiamo un piccolo estratto – c’è questa volta la Sesa (Società estense servizi ambientali Spa), municipalizzata dei rifiuti, al 51% di proprietà del Comune di Este, piccolo paese in provincia di Padova, e il resto di privati, molto vicina alla Lega.
La Sesa è uno dei più grandi impianti di compostaggio d’Europa, con un fatturato di oltre 90 milioni di euro e ricavi annui di oltre 8 milioni. Produce circa 68mila tonnellate di compost all’anno, che viene sversato come fertilizzante nei campi limitrofi, già saturi secondo molti residenti, producendo una puzza “chimica”, un tanfo insostenibile da anni.
Il compost prodotto – secondo l’inchiesta di Fanpage, che l’azienda avrebbe voluto mettere a tacere in cambio di 300.000 euro di investimento pubblicitario – non sarebbe però in regola e, anzi, conterrebbe – secondo analisi chimiche fatte in laboratorio – una concentrazione significativa di idrocarburi pesanti (oli benzine etc) e anche di alcuni metalli come zinco e rame. Un ex operaio della Sesa ha raccontato di come tornava casa dopo il lavoro con forti mal di testa e bruciore agli occhi.
Patron dell’impero costruito sui rifiuti è Angelo Mandato. La proposta economica ai giornalisti di Fanpage è stata fatta da Fabrizio Ghedin, responsabile delle relazioni esterne della Sesa, e consulente del governo, ovvero spin doctor di Vannia Gava, sottosegretaria in quota Lega del ministero dell’Ambiente. Fanpage ha inoltre raccontato come Sesa, tramite la Biogreen, avrebbe fornito finanziamenti al partito di Salvini.