Roma, (askanews) – Il calciatore Henrikh Mkhitaryan, ha annunciato che non si unirà all’Arsenal nella trasferta di Baku per la finale di Europa League in programma mercoledì 29 maggio perché teme per la sua sicurezza a causa delle tensioni tra Armenia e Azerbaigian per la questione del Nagorno Karabakh. Una scelta che “politicizza” il calcio, secondo Hikmat Hajiyev, Capo del Dipartimento Politica Estera dell’Amministrazione presidenziale della Repubblica dell’Azerbaigian.
“E’ stata una decisione sua e del suo club quella di non venire. Noi, come Azerbaigian, abbiamo detto che garantiremo la sicurezza per tutti i giocatori che verranno a giocare a Baku incluso Mkhitaryan. Ma sfortunatamente quello che vediamo è una tendenza o la tentazione di politicizzare il calcio, che non è accettabile. Il calcio, lo sport in generale, sono al di là della politica e non dovrebbero essere politicizzati. E in questo contesto rileviamo anche gli elementi di una guerra di informazione contro l’Azerbaigian. Auguriamo a entrambi i club, Arsenal e Chelsea, di avere successo. Puntiamo a promuovere i veri valori del calcio in tutto il continente europeo e lavorare insieme per mettere da parte questi elementi di politicizzazione che entrano nel calcio per obiettivi personali”.
“C’è un conflitto tra Armenia e Azerbaigian, ma il calcio non ha niente a che fare con questo e non ha neanche niente a che fare con le origini di Mkhitaryan. Lui può venire come giocatore in Azerbaigian. L’Armenia, però, sta continuando la guerra contro l’Azerbiagian e continua ad occupare il 20% del territorio dell’Azerbaigian. Un milione di azeri sono stati sottoposti a pulizia etnica. Stati Uniti, Francia, Russia stanno lavorando come mediatori per una soluzione pacifica del conflitto. L’Azerbaigian sostiene questi sforzi e insieme alla comunità internazionale stiamo cercando di raggiungere al più presto la risoluzione del conflitto e la fine dell’occupazione delle forze armate armene in territorio azero”.