Milano, 10 mag. (askanews) – Il Grande Oriente d’Italia ha aperto agli Alpini le porte della Casa Massonica di Milano in occasione dell’Adunata nazionale per il centesimo anniversario della nascita del corpo dell’esercito italiano. Un omaggio dei massoni milanesi per l’attività svolta da un’istituzione nata a Milano nel secolo XIX, come lo stesso Grande Oriente d’Italia.
Massimo Bianchi, Gran Maestro onorario: “Dopo l’unità d’Italia noi abbiamo rappresentato una forma di religione civile. Gran parte delle iniziative che hanno dato una identità all’unità nazionale vengono dalla presenza di massoni sul territorio: i monumenti a Garibaldi e Mazzini, le tante piazze che hanno onorato gli episodi del Risorgimento, della battaglia per l’unità e l’indipendenza nazionale. Noi ovviamente ci sentiamo orgogliosi del fatto che c’è un corpo dell’esercito italiano che compie cent’anni. Sono una parte importante nella vita di un popolo”.
Gli alpini hanno illustrato la loro storia, organizzazione e attività. E i fratelli muratori hanno ricambiato introducendo gli ospiti nella cultura massonica, fortemente rituale. L’Istituzione in Lombardia conta oltre duemila “fratelli” e solo a Milano 37 logge, frequentate da Apprendisti, Compagni d’Arte e Maestri.
Nei templi, le sale dove si riuniscono le logge, domina la simbologia: dall’occhio onniveggente ai segni zodiacali, dalla spada fiammeggiante al simbolo della cultura massonica: la squadra e il compasso. Sullo sfondo, in tutti i templi, l acronimo (A. G. D. G. A. G. U., cioè) di “Alla Gloria Del Grande Architetto Dell Universo”.
“La massoneria non si occupa nè di politica e non è una religione. La massoneria forma, nel lavoro iniziatico, generazioni di uomini che sono serviti all’umanità”.
In Lombardia gli aderenti sono aumentati di circa 300 persone negli ultimi cinque anni. La loro motivazione di fondo, dicono, è “spirituale”. Ancora il Gran Maestro onorario: “Ci sono personaggi che hanno frequentato come noi le nostre logge e che hanno onorato il nome dell’Italia, in Italia e nel mondo. Qualche esempio: Giuseppe Garibaldi, di cui si ricorda tutto tranne che nel 1864 è stato anche lui Gran Maestro d’Oriente d’Italia, il primo massone in Italia. Ancora: premi Nobel come Carducci, Fermi, fratelli passati dalle nostre logge. Ma anche Quasimodo, tanto per fare un altro nome”.
Una giornata conclusa con i canti interpretati dal Coro del Gruppo Alpini di Limbiate.