Cremona, 2 apr. (askanews) – C’è voluto un complesso studio storico, organologico e filologico, affiancato da una accurata campagna diagnostica per restaurare il piccolo, e raro, violino “Bracco”, costruito nel 1793 da Lorenzo Storioni. Grazie alla partnership pubblico-privata “I cantieri del suono” costituita tra Fondazione Bracco, comune di Cremona e Museo del violino, coordinata dal Distretto culturale della Liuteria, lo strumento è ora visibile al pubblico al museo del Violino della città lombarda, con il suo corredo di studi scientifici di grande interesse per i restauratori e i liutai contemporanei.
Il piccolo violino “Bracco” 1793, che assume il nome del mecenate grazie al cui supporto è stato possibile realizzare il progetto, è estremamente raro sia per formato che per condizioni di conservazione. Misura circa 40mm in meno dello strumento utilizzato abitualmente dai violinisti e fu costruito per un
bambino di circa 10 anni.
Un restauro al quale la Fondazione Bracco ha dato un fondamentale contributo. Lo spiega la presidente della Fondazione stessa, Diana Bracco.
“Noi siamo leader nella diagnostica per immagini e le tecniche della diagnostica medicale e umana sono utliizzabili per la comprensione anche degli strumenti artistici – ha detto – in particolare, in questo caso dello Storioni è molto spinto l’approfondimento diagnostico. Ha visto applicate molte tecniche, dalla fluoroscopia, alla spettroscopia, ai raggi x, alla comprensione delle molecole della verniciature. Tutte tecniche chimiche utilizzate per comprendere come si è evoluto questo pensiero artitico di questo violino”.
La collaborazione con la Scuola Internazionale di Liuteria ha reso anche possibile la realizzazione di una copia dello strumento grazie alla quale sarà possibile ascoltare il timbro di un violino di piccolo formato costruito rispettando le tecniche e i materiali utilizzati a Cremona alla fine del Settecento.