Bologna, 13 mar. (askanews) – E’ morto in mattinata all’ospedale Bufalini di Cesena, Raoul Casadei, dove era ricoverato da alcuni giorni per il peggioramento delle sue condizioni di salute dopo essersi contagiato con il Covid-19. Il “re del liscio”, conosciutissimo in Romagna ma anche nel resto d’Italia, aveva 83 anni.
“Il liscio già esisteva ed era ed è parte di quello che siamo, a Rimini e in Romagna – ha commentato il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi – ma Raoul Casadei negli anni Settanta, con la sua contaminazione pop, lo ha fatto diventare patrimonio popolare di tutto il Paese. Da genere local a passione mainstream, con hit che scalano le classifiche dei dischi italiani più venduti”.
Il sindaco ricorda l’episodio in cui Elio, in procinto di fare un disco con il gruppo romagnolo, motivò la scelta con “l’eccezionale capacità di Raoul e della sua ensemble di fare e eseguire ogni tipo di musica. Era vero. Proseguiva la grande tradizione del liscio, in cui si miscelavano nelle aie e nelle piazze dei nostri paesi, i valzer viennesi con il ritmo vorticoso, quasi ‘americano’, di chi per un attimo almeno voleva lasciarsi alle spalle povertà e dolore, magari stringendosi o cantando in un attimo di leggerezza”.
Raoul Casadei, era una “persona solida con al centro la famiglia, l’amore per la sua terra, la passione per il lavoro, la generosità che non risparmiava per la sua Romagna e per la nostra regione, donando e offrendo il suo talento” ha ricordato Gnassi, sottolineando le capacità manageriali dell’artista. “Poteva fermarsi ai suoi successi ed era già tanto, ma non lo ha fatto” ha aggiunto.
“Oggi che non c’è più – ha concluso il sindaco – io, noi, i nostri genitori, i nostri nonni vogliamo idealmente ringraziarlo per quegli assalti al cuore che ogni tanto ci facevano stringere alla persona amata in una danza libera, spensierata, o in un sorriso. Mirko avrà la forza per continuare la grande tradizione, nell’innovazione che sta portando avanti”.
Pat/Int9