Roma, 18 apr. (askanews) – E’ un film ambientato in terra di camorra dove non ci sono né eroi né criminali da mitizzare, né sparatorie spettacolari, “Nato a Casal di Principe”, diretto da Bruno Oliviero, ispirato alla storia di Amedeo Letizia, nei cinema dal 25 aprile.
Letizia, oggi attore e produttore, aveva raccontato in un libro la storia del rapimento e della scomparsa del fratello ventenne Paolo, nel 1989. Solo lo scorso anno è stata confermata la condanna per il suo omicidio a due esponenti del clan dei Casalesi. Oliviero nel film mostra le reazioni dei familiari nelle settimane successive al rapimento. “Avevo l’esigenza di scrivere questa storia, il rapimento è terribile, perché non vedi il corpo, non fai mai pace con il dolore. – ha detto Letizia – Paolo era in un limbo, nessuno ne parlava più, ma mio fratello doveva avere un riscatto”.
Alessio Lapice interpreta il giovane Amedeo che torna a casa per cercare la verità dopo il rapimento, Donatella Finocchiaro la madre che cerca aiuto nella religione, Massimiliano Gallo il padre, che credo nella giustizia. Il film mostra il dolore di persone comuni, che reagiscono in maniera diversa, in un territorio in cui, 30 anni fa, non c’era possibilità di ribellarsi. “Gli sceneggiatori hanno saputo cogliere quell’aspetto poetico che risiede nelle persone che subiscono, che non sono eroi. – ha detto il regista – Vivono in queste terre di camorra, diventano vittime della violenza e si devono rialzare. E’ una forma di resistenza, per questo il film secondo me è molto politico”.