Roma, 15 dic. – Nel cuore del periodo pre-natalizio, ProGlove pone l’accento sull’importanza e la centralità del lavoro di logistica svolto dai magazzini in questo particolare momento dell’anno e pone l’accento su aspetti che riguardano tutti i settori dell’industria come la carenza di materie prime e l’impatto della tecnologia sul lavoro umano. C’è molta preoccupazione in questo periodo nel Regno Unito. Sembra che gli infermieri stiano rinunciando sempre più spesso al loro lavoro per andare a lavorare nei magazzini di Amazon. Questo cambiamento evidenzia che ci sono problemi più complessi di quanto si possa pensare. E, cosa più importante, sono su scala globale. Ammettiamolo: è davvero una sorpresa? Come riporta il Guardian, sempre più badanti nel Regno Unito stanno lasciando il loro lavoro. Il motivo sembra ovvio: Amazon li sta attirando con una paga significativamente migliore. Si parla di una retribuzione superiore anche del 30 per cento e, in più, c’è un bonus di benvenuto di 1.000 sterline. Chi può dire di no a questo? Ciò tuttavia riguarda solo in parte il nocciolo del problema. Leggendo tra le righe il rapporto del Guardian, si possono trovare in maniera non troppo velata le accuse verso Amazon di condurre una discutibile campagna per accaparrarsi nuove risorse. Ma sicuramente non ci si può fermare qui. Dopo tutto, gran parte dell’opinione pubblica ha già sviluppato un’immagine di Amazon, che non coincide affatto con lo standard di riferimento del “desiderabile”. Ma com’è possibile che ora, all’improvviso, il gigante dell’e-commerce sembri essere il datore di lavoro dei sogni di così tante persone? Questo solleva delle domande. Certamente molti lavoratori hanno, a ragione, temuto per il proprio lavoro durante la fase iniziale della pandemia. In particolare, nell’industria dell’ospitalità e degli eventi molti lavoratori si sono resi conto in modo doloroso che nessuna attività significava nessun lavoro. Invece, nel settore infermieristico e sanitario in generale, questa preoccupazione sembrava, e sembra ancora, piuttosto infondata, proprio a causa della pandemia. Allora perché così tanti dipendenti nel settore dell’assistenza lasciano il lavoro? Manca un reale apprezzamento. Mentre la pandemia non è ancora finita, le prospettive sono cambiate se si ignora l’effetto a catena dell’inflazione. L’economia globale e locale si sta riprendendo. Tuttavia, un problema quasi dimenticato torna in superficie: c’è carenza di manodopera e di lavoratori qualificati in molti settori. Nel Regno Unito, la Brexit complica ulteriormente la questione. Perché secondo i suoi termini attuali molti lavoratori stranieri devono lasciare il paese. Ora, per esempio, c’è scarsità di autisti di camion. Tuttavia, questo problema fondamentale non è limitato alle isole britanniche. È un dilemma globale e probabilmente diventerà ancora più serio in futuro. Se lo si vuole risolvere, occorre affrontare le cause sottostanti. I lavoratori e gli impiegati hanno soprattutto bisogno di una cosa: il riconoscimento. E per essere chiari: questo deve andare oltre alle belle parole. Dopo tutto la stima è direttamente connessa con il valore economico. In poche parole: i salari devono essere appropriati. Tutto il resto è ipocrisia. È altrettanto chiaro che il solo guadagno non può risolvere il problema a lungo termine. Perché la valorizzazione va oltre la questione pecuniaria. Anche il merito e l’ambiente di lavoro giocano un ruolo chiave. Ed il datore di lavoro è responsabile proprio di questo. Senza tralasciare gli obblighi legati alla diligenza. Se si guarda ora alle riflessioni degli scorsi anni non si può fare a meno di ammettere come la tecnologia sia stata spesso dipinta come una minaccia. L’automazione era il nemico dei lavoratori della catena di montaggio, nel settore manifatturiero, e persino nell’assistenza infermieristica. L’intelligenza artificiale e i robot avrebbero dovuto svolgere i compiti delle persone, prendendone il posto. A queste discussioni non solo manca una solida base, ma sono anche dannose. Questi datori di lavoro non hanno capito che la tecnologia non dovrebbe essere parte del problema, ma parte della soluzione. La tecnologia ha senso quando supporta le persone, le alleggerisce e fornisce maggiore libertà. Provare a sostituire le persone non solo è controproducente, ma anche completamente irrealistico per il prossimo futuro. Semplicemente non si può lavorare senza le persone. L’attrezzatura sul posto di lavoro è un fattore chiave. Il posto di lavoro e gli strumenti disponibili sono fattori enormemente importanti. Questo si concretizza, per esempio, nelle risorse e negli strumenti messi a disposizione dalle aziende ai propri dipendenti. Proprio in questo i gestori di magazzini nella logistica, ma anche i giganti dell’e-commerce, hanno sicuramente fatto grandi progressi e sono ora più performanti di altre realtà. Un esempio menzionabile in questo contesto: i dispositivi indossabili di ProGlove. Facilitano in modo significativo il lavoro, soprattutto nel magazzino. In particolare perché risultano molto ergonomici. Quindi, il lavoratore deve sollevare un carico inferiore. Nel magazzino, è fondamentale ridurre i tempi di spostamento tra i settori, consentire anche ai dipendenti di eseguire il proprio lavoro più facilmente, più velocemente e con maggiore qualità. Per molti dipendenti, però, è importante anche qualcos’altro: non vogliono avere la sensazione di poter essere sostituiti. Vogliono continuare a migliorarsi1. Anche queste esigenze devono essere affrontate, per esempio, con offerte di formazione adeguate. Tra l’altro, questo apre un’ulteriore area di applicazione per i dispositivi indossabili che possono essere utilizzati in scenari basati sulla realtà aumentata. Riportare l’attenzione sulle persone a Natale. È certo che le supply chain dell’economia globale richiedono personale umano. In questo periodo, però, le tensioni si fanno sentire in molti ambienti. In parte a causa della pandemia, che ha portato, per esempio, a un aumento degli acquisti nell’e-commerce. Inoltre, da qualche tempo c’è anche carenza di materie prime o di chip per computer, un problema i cui effetti potrebbero colpirci particolarmente nel periodo natalizio. Con il Natale all’orizzonte e con i mesi duri che abbiamo alle spalle, è particolarmente importante rimettere le persone al centro delle nostre attività, specialmente i magazzinieri che devono prepararsi per il periodo pre natalizio per loro sempre impegnativo.
Lavorare in un magazzino supera il lavoro infermieristico
ProGlove sottolinea l’importanza della logistica