Roma, 20 gen. (askanews) – C’è anche l’Università di Trento a bordo della missione dell’Esa Juice che ad aprile verrà lanciata dallo spazioporto di Kourou per iniziare il suo lungo viaggio verso Giove e le sue Lune Europa, Ganimede e Callisto. Lorenzo Bruzzone, professore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione (Disi) dell’Università di Trento, è infatti Principal Investigator di RIME (Radar for Icy Moon Exploration), radar sottosuperficiale ottimizzato per penetrare la crosta ghiacciata delle lune di Giove Europa, Ganimede e Callisto alla ricerca di acqua. Tra i partner nel progetto a guida UniTrento, la Fondazione Bruno Kessler (con il gruppo coordinato da Francesca Bovolo) e il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa. Si tratta di uno strumento in grado di aprire la strada a scoperte eccezionali – evidenzia Unitn – visto che per la prima volta effettuerà osservazioni dirette fino ad una profondità di 9 Km con una risoluzione di circa 30 metri. RIME – realizzato da Thales Alenia Space (joint venture tra Thales 67% e Leonardo 33%) – è uno dei tre strumenti a guida italiana presenti su Juice, missione che vede un ampio coinvolgimento del nostro Paese e in particolare dell’Asi affiancata dalla comunità scientifica nazionale, per la quale sono stati realizzati oltre a RIME, la camera JANUS e lo strumento di Radio Scienza 3GM. Italiana è anche la testa ottica dello strumento MAJIS (Moons and Jupiter Imaging Spectrometer), di responsabilità francese, realizzato grazie a un accordo bilaterale tra Asi e Cnes.
Spazio, l’Università di Trento a bordo della missione Esa Juice
Lorenzo Bruzzone è PI di RIME, uno degli strumenti a guida italiana