Roma, 10 nov. (askanews) – Il team alla guida del satellite Gaia dell’Agenzia spaziale europea (Esa) verrà insignito del premio Lancelot M. Berkeley 2023. Il riconoscimento, per meriti nell’ambito astrofisico, viene conferito annualmente, dal 2011, dall’American Astronomical Society (Aas) ed è sostenuto da una sovvenzione del New York Community Trust. La collaborazione Gaia, a cui l’Italia partecipa con Asi e Inaf, è onorata con il premio Berkeley 2023 per aver reso possibile la creazione della più rivoluzionaria, precisa e completa mappa multidimensionale della Via Lattea. Dal suo lancio nel 2013, il telescopio spaziale Gaia ha rilevato posizioni stellari, distanze, colori e moti propri di quasi due miliardi di stelle nella nostra galassia. Sulla motivazione del premio – informa Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica – si legge che “le tre data release di Gaia saranno a lungo considerate eventi importanti nella storia dell’astronomia, per aver permesso la creazione di una partnership globale al fine di comprendere meglio l’origine, la struttura e il destino della nostra galassia”. Il team di Gaia viene premiato, in particolare, per un articolo pubblicato su “Astronomy & Astrophysics” nel maggio 2021 che descrive i primi dati contenuti nel più recente catalogo di dati della missione Gaia. “Gaia è un progetto che sta rivoluzionando non solo la nostra visione della Via Lattea, bensì dell’intera astrofisica stellare. La missione è il risultato di una collaborazione che coinvolge, da più di vent’anni, circa 450 ricercatori in tutta Europa ed è supportata dai team tecnici dell’Agenzia spaziale europea per il controllo del satellite”, spiega Antonella Vallenari, una dei due responsabili europei del consorzio che processa e analizza i dati di Gaia e astronoma all’Inaf di Padova. “Il contributo italiano da parte della Agenzia spaziale italiana (Asi) e dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) è uno dei più significativi e coinvolge sette osservatori e due grandi centri di analisi e storage dei dati. Siamo entusiasti che il nostro enorme lavoro di gruppo sia stato riconosciuto con questo premio prestigioso. Lavorare nel team Gaia è una grande sfida per la complessità del progetto, ma molto stimolante, e una magnifica avventura scientifica”. Il Gaia Data Processing and Analysis Consortium (Dpac) ha trasformato radicalmente il modo in cui viene condotta la ricerca nel campo di astronomia stellare e galattica. I tre cataloghi di dati della missione (la Data Release 3 è stata resa pubblica lo scorso giugno) finora comprendono le più grandi indagini spettroscopiche e di velocità radiale a bassa risoluzione della storia, con informazioni dettagliate su circa 1,8 miliardi di stelle della Via Lattea, inclusi dieci milioni di stelle variabili e 813mila sistemi binari. Il satellite europeo ha, inoltre, catalogato tre milioni di galassie, due milioni di quasar (nuclei galattici distanti e luminosi) e 156mila oggetti del Sistema solare, inclusi asteroidi vicini alla Terra e oggetti transnettuniani. “La partecipazione italiana al Dpac è, con la Francia, la più consistente”, ricorda Mario Lattanzi dell’Istituto nazionale di astrofisica, responsabile nazionale per conto di Asi e Inaf della partecipazione nazionale alla missione Gaia. “Ringrazio tutti i colleghi delle sedi Inaf che da oltre 15 anni sono al lavoro, a tutti i livelli, per garantire il successo della missione Gaia. Ringrazio inoltre le dirigenze Asi e Inaf che negli anni hanno garantito costante e straordinario supporto. Questo prestigioso riconoscimento della comunità astronomica statunitense illumina, con il resto della comunità europea, il nostro duro e spesso oscuro lavoro. Congratulazioni a tutti”. “Gaia rimarrà per sempre un traguardo fondamentale nella storia dell’esplorazione cosmica dell’umanità”, hanno commentato i vicepresidenti dell’American Astronomical Society (Aas) in una nota. Ogni anno i vicepresidenti dell’Aas, in consultazione con il redattore capo delle riviste pubblicate dall’Aas, selezionano il vincitore del premio Berkeley sulla base delle ricerche più meritorie pubblicate nei 12 mesi precedenti. Il vincitore del premio viene invitato a tenere la presentazione plenaria di chiusura della conferenza invernale dell’Aas, chiamata il “Super Bowl” dell’astronomia. Il Premio Berkeley sarà accettato a nome del consorzio Gaia da Anthony Brown (Osservatorio di Leida), presidente del Dpac Executive, il quale terrà la conferenza sul premio il 12 gennaio 2023, al Seattle Convention Center. Il 241° meeting dell’Aas si terrà dall’8 al 12 gennaio 2023.
Astrofisica, al team missione Gaia dell’Esa premio Berkeley 2023
Creata la più precisa mappa multidimensionale della Via Lattea