Algeri, 23 gen. (askanews) – Inizia dall’Algeria, “partner affidabile e di assoluto rilievo strategico”, la strategia di Giorgia Meloni per fare dell’Italia l’hub dell’energia tra l’Africa e l’Europa, progetto collegato al cosiddetto ‘Piano Mattei’ di cooperazione. La presidente del Consiglio ha terminato la sua missione ad Algeri, la prima visita ufficiale di Stato da premier, con cinque intese che consolidano la stretta relazione tra i due Paesi, rilanciata lo scorso anno dai due viaggi fatti da Mario Draghi nell’ambito dell’operazione per sganciare l’Italia dalla dipendenza del gas russo. Operazione che andrà a compimento nell’inverno 2024-2025, come confermato questa mattina dall’amministratore dell’Eni Claudio Descalzi, a margine della visita ai giardini intitolati a Enrico Mattei. Meloni ha reso omaggio alla stele che ricorda il fondatore dell’Eni prima di arrivare al palazzo presidenziale per incontrare il presidente della Repubblica Abdelmadjid Tebboune. Tra i due c’è stato un lungo colloquio, con al centro naturalmente il tema dell’energia. L’Algeria è ormai diventato il primo fornitore di gas all’Italia e la partnership può crescere ancora, potenzialmente fino a forniture per 36 miliardi di metri cubi. In questo ambito Eni e l’algerina Sonatrach hanno siglato due intese: una per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra in Algeria, l’altra per valutare l’incremento della capacità di trasporto del gas esistente, la realizzazione di un nuovo gasdotto anche per il trasporto di idrogeno, la posa di un cavo elettrico sottomarino e l’aumento della capacità di produrre gas liquefatto. In ambito energetico, ha spiegato Meloni, “l’Algeria potrebbe diventare un leader africano, ma anche mondiale, per alcune produzioni e l’Italia è sicuramente la porta per l’approvvigionamento europeo”. Gli accordi di oggi, ha confermato Tebboune, fanno “dell’Italia un distributore di energia per tutta l’Europa”. Non c’è solo l’energia però nel futuro del rapporto tra i due Paesi. Algeri ha infatti bisogno di differenziare la propria economia, troppo dipendente dal gas, e allo stesso tempo può essere un interessante terreno per gli investimenti delle aziende italiane, al momento circa 200. In questa ottica il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e l’omologo algerino Kamel Moula hanno sottoscritto un accordo per rafforzare la rete delle imprese italiane in Algeria e delle imprese algerine in Italia. Tra i possibili settori di sviluppo, Meloni ha indicato le telecomunicazioni, le infrastrutture, anche tecnologiche, il biomedicale, il digitale, l’agroindustria. “Ci sono molti altri campi di collaborazione possibile e intendiamo esplorarli tutti”, ha assicurato. Questo approccio, secondo la premier, è alla base del “Piano Mattei” per l’Africa, “un modello di cooperazione non predatorio, su base paritaria per trasformare le tante crisi anche in possibili occasioni”, per il quale l’Algeria è “fondamentale” ma che l’Italia vuole allargare a tutto il continente, a partire dagli altri Paesi del Nordafrica che visiterà già “nelle prossime settimane”. Un programma che l’Europa, secondo la presidente del Consiglio, dovrebbe fare suo. Essere più presente in Africa, è il suo ragionamento, “credo che sia interesse geopolitico dell’Europa intera” anche per “arginare la presenza della Russia e della Cina, che sono aumentate sensibilmente con elementi di destabilizzazione evidenti” e per affrontare in modo strutturale la questione migratoria, dando alle “persone che scappano la possibilità di rimanere nelle loro nazioni”. “Abbiamo bisogno – ha concluso – di affrontare una situazione difficile costruendo il più possibile ponti e quello tra Italia e Algeria è la conferma di uno straordinario ponte che può tornare utile all’Europa intera”.
Meloni rafforza intesa con Algeri: Italia hub energia per Ue
Presto altre missioni in Nord Africa per lanciare il "Piano Mattei"