Consiglio supremo difesa: sostegno a Ucraina contro aggressione

Da Mattarella al Quirinale riuione con Meloni e Governo: "Adoperarsi per favorire avvio di negoziati"

GEN 17, 2023 -

Roma, 17 gen. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha presieduto oggi, al Palazzo del Quirinale, la riunione del Consiglio supremo di difesa. Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni; il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani; il Ministro dell’interno, Matteo Piantedosi; il Ministro della difesa, Guido Crosetto; il Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti; il Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso; il Capo di Stato maggiore della difesa, Amm. Giuseppe Cavo Dragone. Presenti anche il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano; il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti; il Consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari del Consiglio supremo di difesa, Francesco Saverio Garofani. Il Consiglio, si legge in una nota, ha esaminato la situazione della guerra in Ucraina e discusso delle conseguenze che, a quasi undici mesi dall’inizio, sta producendo sia in termini di equilibri geopolitici generali sia di effetti complessivi sull’Italia. Il Consiglio ha ribadito la “ferma condanna dell’aggressione della Federazione russa all’Ucraina come una violazione gravissima del diritto internazionale e un inaccettabile attentato all’ordine mondiale basato su regole di convivenza pacifica e dialogo nel segno del multilateralismo”. Il Consiglio ha condiviso la “necessità che l’Italia – in piena adesione alle decisioni assunte nelle sedi Nato e Unione europea e nelle forme stabilite, secondo la Costituzione, dal Governo e dal Parlamento – continui a sostenere il popolo ucraino nella difesa del proprio territorio e della propria sovranità, così come la necessità di adoperarsi per favorire ogni opportunità propizia all’avvio di negoziati tra le parti per un accordo di pace che non può prescindere dal diritto di un popolo aggredito a difendersi”.